Il Palermo è alla fine del mini-ciclo di scontri diretti: il Pescara è stato sconfitto, con l’Hellas c’è stato un buon pareggio e adesso arriva il Benevento di Bucchi. I rosanero finora nei match clou non hanno quasi mai deluso e il merito è senza dubbio di un cambio di mentalità fornito da Stellone alla squadra.

Venerdì i rosanero ospiteranno una squadra che finora ha avuto due volti: uno bello, quello mostrato a inizio campionato quando le “streghe”, hanno ottenuto risultati importanti mostrando il più bel gioco della Serie B. E una seconda faccia, più oscura, che è quasi costata la panchina al tecnico Bucchi. La sconfitta con l’Ascoli in casa ne è un esempio.

Tuttavia i campani distano solo cinque punti dal Palermo, dunque con una vittoria si avvicinerebbero parecchio. Conoscendo la mentalità del Benevento, i giallorossi verranno al Barbera per giocarsela a viso aperto e ne potrebbe nascere una gran bella partita.

Stellone ama questi incontri e difficilmente li sbaglia: il tecnico romano si è sempre mostrato maggiormente a suo agio nel preparare scontri al vertice, contro avversari che se la giocano liberamente senza pensare a difendersi più di tanto. Come il Pescara o il Lecce. Più ostico invece quando si gioca con avversari che piazzano 11 uomini dietro la linea della palla nonostante non provino quasi mai ad attaccare.

La tattica usata da Stellone sarà probabilmente un 4-3-1-2. Un ritorno al passato, dato che nelle ultime settimane aveva sempre optato per un 4-4-2 molto offensivo. Una scelta probabilmente un po’ condizionata dalla brutta prestazione di Verona e anche per le caratteristiche degli avversari.

In difesa con Struna non ancora in condizione, giocheranno Bellusci e Rajkovic con Rispoli e Mazzotta terzini. Jajalo Murawski e Haas formeranno la linea dei mediani (Chochev potrebbe finalmente subentrare). Falletti o Trajkovski dietro Nestorovski e quasi sicuramente Puscas.

Vincere significherebbe mettere una seria ipoteca sul titolo relativamente importante di campione d’inverno. Già l’anno scorso i rosanero conclusero in testa il campionato d’andata, per poi crollare in quello di ritorno. Ma era un’altra storia, un’altra mentalità, un altro allenatore. Nonostante gli eventi confusionari in società i giocatori sono sempre sul pezzo.

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