Palestre scolastiche, riforma dello sport, impiantistica sportiva ma anche la dolorosa – per Palermo – esclusione dello stadio Renzo Barbera dal dossier della Figc per gli Europei di calcio 2032.

Il ministro per lo Sport Andrea Abodi ha parlato di questo nell’incontro con i giornalisti e le autorità cittadine al Velodromo Paolo Borsellino che è stato – sia pure parzialmente – “consegnato” al pubblico e che domenica 4 giugno è stato teatro della Giornata Nazionale dello Sport nel capoluogo siciliano.

L’esclusione di Palermo da Euro 2032

Un tema caldo rimane quello di Palermo fuori dalla candidatura di Euro 2032. Una decisione dolorosa come ancora oggi ribadita dal titolare del dicastero allo Sport che però non chiude totalmente le porte ad un possibile rientro in futuro anche se al momento la situazione non è variata. Dieci le sedi già note (quelle di Italia 90 tranne Palermo ed Udine).

Il ministro Abodi parla dell’esclusione e sottolinea: “Palermo è già in gioco per gli Europei 2032. Anche la costituzione del comitato prevede non a caso 10 stadi più uno, che è quello di Palermo che avrà lo stesso trattamento in termini di misure. Non verranno a giocare partite a Palermo ma credo che la cosa più importante sia quella di migliorare il Barbera. Ma ci possono essere delle novità perché il format potrebbe cambiare e passare la formula da 24 a 32 squadre. E quindi potrebbe servire uno stadio in più o venir meno la disponibilità di un impianto per varie ragioni. Importante avere il Barbera pronto grazie a questi interventi Ma potrebbe esserci anche una candidatura non solo italiana e potrebbero diminuire le sedi previste. Abbiamo dovuto scegliere 10 città”.

“Decisione dolorosa, progetti più avanzati”

E viene ribadito la motivazione dell’esclusione di Palermo. “Abbiamo fatto una dolorosa decisione perché c’erano progetti avviati. Ma non è un caso di aver riconosciuto a Palermo di rientrare nel novero degli impianti che verranno sostenuti con le misure finanziarie. Alcuni stadi sono messi megli, altri vivono una situazione simile rispetto al Renzo Barbera. Mi riferisco agli impianti di Bologna e Cagliari. Il primo deve essere migliorato significativamente, l’altro è stato abbattuto ed è in corso di ricostruzione. Ma entrambe le strutture sono ad un livello più avanzato. Sono messi meglio sotto il profilo burocratico ed è stato decisivo per la candidatura alla UEFA”.

Abodi ha anche visitato il campo Malvagno, affidato alla federazione di rugby, lo stadio Barbera e il cosiddetto pallone di viale del Fante che dovrebbe ospitare la piscina provvisoria durante i lavori di ristrutturazione dell’impianto comunale.

Nel pomeriggio Abodi visiterà anche il centro sportivo del Palermo a Torretta accompagnato dal presidente del club rosanero Dario Mirri.

Il presidente del Palermo, durante la visita allo stadio, ha donato una maglia commemorativa ad Abodi insieme all’amministratore delegato della società di viale del Fante Giovanni Gardini.

“Priorità a strutture scolastiche”

“Per me – ha proseguito Abodi – la priorità è rappresentata dalle strutture scolastiche, ma diverse priorità hanno anche le strutture più rappresentative della città: penso al velodromo, all’impianto del rugby (il Malvagno), alla piscina, al palasport, al diamante e poi anche allo stadio Barbera. Quello dello stadio è un tema delicato che riguarda anche i rapporti fra amministrazione e il club. Con il ministero lavoriamo sul miglioramento dei luoghi di sport, per rendere onore al passo importante che celebreremo fra un mese con l’ingresso dello sport nella Costituzione. Per questo prendo l’impegno di essere qui in Sicilia periodicamente ogni mese, ogni due mesi al massimo, per essere anche da stimolo per quello che faranno sia l’amministrazione comunale che regionale”.

Ed inoltre: “E’ una meravigliosa giornata, iniziata alla scuola Pio La Torre con l’entusiasmo e la passione di tantissimi ragazzi siciliani che praticano tante discipline che insopportabilmente vengono definite minori. C’è l’idea di partire da questa mattinata per costruire qualcosa insieme, ognuno con le proprie competenze e nel rispetto dei ruoli con comune e regione per costruire e migliorare le strutture sportive”.

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