Tra le dieci città scelte dalla Figc nel dossier finale presentato la settimana scorsa alla Uefa per la candidatura dell’Italia ad Euro 2032 c’è Cagliari, città isolana come Palermo. Tuttavia, il capoluogo siciliano è stato escluso mentre quello sardo rientra nei piani della Federazione per ospitare alcune partite del campionato europeo di calcio previsto tra 9 anni la cui assegnazione verrà ufficializzata il prossimo 10 ottobre. L’Italia, ricordiamo, è in lizza con la Turchia.

Ma perché Cagliari si e Palermo no? A dare la risposta ci pensa il presidente della Federcalcio nazionale Gabriele Gravina durante il consiglio della Figc odierno.

“Perché Cagliari e non Palermo tra le città candidate per Europei 2032? L’Italia è un paese geograficamente complesso: un’organizzazione che coinvolgeva due isole avrebbe penalizzato la nostra candidatura. La scelta è caduta su Cagliari perché ha presentato un progetto in stato molto avanzato, c’era stata anche una richiesta ufficiale da parte della stessa comunità per rientrare nella candidatura, ampliando il numero di spettatori”.

Palermo a supporto, Palermo in panchina

Il massimo dirigente della Figc ribadisce inoltre: “Palermo rientrerà comunque tra le città che faranno parte del supporto all’interno del percorso che stiamo seguendo per portare a casa questo risultato. Capisco l’interesse delle città e questo dà grande forza alla nostra scelta. Oltre a Palermo ci sono tante altre realtà che hanno chiesto di partecipare attivamente e questo è un motivo in più per portare a casa questo obiettivo”.

Palermo, quindi, al massimo – almeno per ora – può puntare ad un ruolo di “panchinara”. Difficile ruolo da accettare per la quinta città d’Italia che fu una delle 12 sedi che ospitarono i Mondiali del 1990, penultima edizione che si giocò a 24 squadre, proprio come 24 nazionali saranno impegnate per l’edizione degli Europei prevista tra 9 anni.

La città paga un impianto che da 32 anni non è oggetto di ristrutturazioni. Solo alcuni maquillage che però non sono serviti, evidentemente, a convincere la Figc ad inserire lo stadio siciliano nella famosa lista consegnata alla Uefa. E dire che poco più di un anno fa, la Nazionale era stata ospite nella sciagurata semifinale dei play off con la Macedonia.

Mentre a Catania proseguono i lavori di riqualificazione dello stadio Massimino che si chiuderanno a settembre con l’avvio della nuova stagione in serie C che vedrà il ritorno del club etneo tra i professionisti.

Palermo, quindi esclusa dal “Nuovo Rinascimento” al quale la Figc si è ispirata per il dossier sulla candidatura. Palermo, rimane nel Medioevo. Tra la rabbia dei tanti appassionati che hanno espresso la loro rabbia sui social.

 

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