“Una struttura sportiva come l’ippodromo della Favorita di Palermo non può essere valutata dimenticando che dal 1953 su quell’ovale di sabbia sono state scritte tante bellissime pagine dell’ippica nazionale ed internazionale”.
A prendere posizione è il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che interviene sulla vicenda dell’impianto palermitano che, dopo tre anni e mezzo di chiusura per l’interdittiva che ha colpito la precedente società di gestione, ha riaperto i cancelli ai tantissimi appassionati che da tempo aspettavano di rivedere dal vivo gli emuli di Varenne sfidarsi all’ombra di Monte Pellegrino.
“Confondere le vicende societarie con la storia dell’impianto, tra i più rinomati del Mediterraneo – aggiunge il governatore – escludendo così la struttura dai finanziamenti nazionali, è un grave errore che mortifica gli sforzi fatti sin qui per il suo rilancio. Siamo certi che il buon senso prevarrà sulle aride valutazioni burocratiche – conclude Musumeci – e che l’ippodromo della Favorita tornerà ad occupare il posto che all’impianto spetta a pieno titolo nel panorama di questo antico e glorioso sport italiano”.
Nel pomeriggio erano intervenute le parti sociali
“Chiediamo con forza al ministero delle Politiche agricole di rivedere la scelta che taglia le sovvenzioni del 2021 e ridimensiona le giornate di corsa per l’ippodromo di Palermo”. A chiederlo è il segretario generale Slc Cgil Marcello Cardella, che esprime preoccupazione per la decisione annunciata in questi giorni che penalizza la storica struttura sportiva di viale del Fante a Palermo.
A rischio la “continuità” della struttura
“Considerare l’ippodromo di Palermo come un impianto ‘nuovo’ è un grave errore di valutazione che mette a rischio la continuità della struttura e con essa lo sviluppo occupazionale previsto dal progetto della Sipet – prosegue Cardella -. Abbiamo lottato insieme alle maestranze per la rinascita dell’ippodromo di Palermo e abbiamo condiviso il progetto di sviluppo della società che gestisce l’Ippodromo della Favorita e del Comune di Palermo per dotare la città di un impianto che, oltre all’aspetto sportivo, può offrire opportunità di svago e di intrattenimento per il tempo libero con la programmazione di grandi eventi, l’apertura del parco avventura e altri servizi di accoglienza come gelateria, pizzeria e ristorante. La sua riapertura nel mese di maggio ha consentito la riassunzione di parte del personale che per le cause a tutti note aveva perso il posto di lavoro e con esso la speranza di futuro”.
Tremano le maestranze impiegate
La Slc Cgil, a tutela della continuità occupazionale delle attuali maestranze e di un possibile sviluppo che veda l’ippodromo di Palermo come punto di riferimento culturale e non solo sportivo, condivide la presa di posizione della società e del Comune di Palermo e invita il ministero “a rivalutare la sua decisione per il bene della città e dei lavoratori”.
I criteri adottati dal ministero
Il ministero delle Politiche Agricole ha diminuito le giornate di corsa, facendole scendere da 45 a 40, ed ha tagliato le sovvenzioni per il 2021. Nondimeno non ha riconosciuto l’impianto di viale del Fante come storico, uno status che ha determinato questi ridimensionamenti e che rischia di dare una mazzata grave al movimento del trotto palermitano. In sostanza, il ministero considera la struttura di nuova apertura e pertanto, non vengono presi in considerazione i requisiti risalenti a prima del 2018 e che darebbero diritto ad avere i sussidi per l’anno in corso. Da notare come l’ippodromo della Favorita sia stato inaugurato il 21 dicembre 1953.
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