Per realizzare i propri sogni hanno lasciato Palermo, città che gli è rimasta nel cuore.
Adesso che sono tornati per le vacanze natalizie, si sono armati di sacchi, scope e guanti per strappare la loro città al degrado.

Insieme ai liceali che hanno creato il movimento “Trash it out” ripulendo la spiaggia di Mondello, piazza Magione ed il Foro Italico, ci saranno tanti ragazzi che si sono trasferiti lontano dalla Sicilia, la loro terra che intendono valorizzare a partire da una migliore tutela ambientale.

L’appuntamento è per domenica 22 dicembre, a partire dalle 10, a Barcarello per ripulire la costa.
All’iniziativa chiamata Clean Up, parteciperanno oltre agli studenti dei licei, anche i ragazzi del circolo Pick e della start-up Ulead, che aiuta i giovani nella scelta del percorso universitario e post- universitario.

A raccontare le storie di questi giovani volenterosi, che aspirano ad un futuro migliore, è l’edizione odierna di Repubblica Palermo.

Saranno tanti quelli che ripuliranno la costa di Barcarello.  Tra loro anche Claudio Collodoro, 22 anni, che dopo aver studiato Marketing a Bologna si sta specializzando in Management alla Cattolica. Ci sarà anche Gabriele Favarò, 22 anni, che frequenta un master alla London School of Economics e l’anno scorso ha lavorato come volontario in Argentina per insegnare l’inglese ai bambini dei quartieri degradati.

Parteciperà all’iniziativa anche Luca Rubino, 27 anni, che adesso vive a Dubai, lavora come consulente per la Pininfarina ed è stato inserito da Forbes nella classifica dei 100 leader del futuro. Insieme a loro anche Sergio Tilotta, 26 anni, che ha studiato negli Stati Uniti e adesso vive a Milano dove lavora per Accenture.

“Palermo rimane il posto in cui siamo cresciuti, una città che ci ha dato tanto in termini di istruzione, legami e affetti — dice Tilotta — ed è per questo motivo che in fondo ciascuno di noi vorrebbe poter vedere una rinascita della nostra città. E vorremmo cercare di fare scattare una “scintilla” nei nostri concittadini: Palermo merita più rispetto“.

Tanti altri giovani parteciperanno all’iniziativa. La loro, dicono, non è stata una emigrazione forzata, sono partiti per allargare i propri orizzonti. Ma è Palermo la città dove vorrebbero poter tornare anche per lavorare e vivere.

Un gesto il loro, che si spera possa servire da esempio per tanti altri giovani, indipendentemente dalla loro scelta di restare a Palermo o partire.

(foto di repertorio)

Articoli correlati