Dopo le polemiche sullo slogan pubblicizzato sui social network nei giorni scorsi (ognuno cià ficca a cu voli) dagli organizzatori del Palermo Pride che hanno prontamente smentito che fosse quello il leitmotiv della manifestazione in difesa dei diritti lgbt, si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2016 del Pride.

Lo slogan ufficale del Palermo Pride 2016 è “Migrare è umano: identità in attesa di giudizio”.

Come spiega Giusto Catania, assessore comunale alla Partecipazione: “In questi anni il Pride è diventato parte della città, non è sicuramente una manifestazione relegata a qualche parte della città ma è diventata tutta la città parte del Pride.
Il ruolo della città è sempre più accogliente e multiculturale.
Il tema del Pride è quello dei diritti, parlare di diritti Lgbt significa parlare di diritti umani, e quindi di diritti sociali, di diritti del lavoro, dei diritti di tutti. Il Pride è infatti la manifestazione di tutti”.

Anche quest’anno il Palermo Pride ha il patrocinio del Comune di Palermo.
La Cgil Palermo esprime profondo dolore per le vittime della strage di Orlando, manifesta il suo cordoglio alla comunità LGBT così duramente colpita e aderisce al Palermo Pride 2016, considerando l’evento occasione per proseguire l’impegno nella costruzione di un mondo diverso dove la tutela dei diritti civile e umani sia messa al primo punto. “Il mondo del lavoro esprime amarezza, dolore, rabbia, per quello che è accaduto in Floridia, una dimostrazione di grande inciviltà e arretramento culturale, e vi testimonia vicinanza, solidarietà, affetto – dichiara il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo – Il 18 giugno rafforzeremo la nostra presenza alla vostra manifestazione, in segno di solidarietà tra gli esseri umani, al di là del loro sesso, delle loro religioni, delle loro condizioni, per ribadire che il mancato rispetto dei diritti è intollerabile e per sostenere la battaglia per un’effettiva parità di diritti per gay, lesbiche e transessuali”. “Condividiamo anche – aggiunge Enzo Campo – la scelta di mette al centro del Pride 2016 di Palermo il tema delle Migrazioni. Siamo accanto a chiunque si batta per l’affermazione di diritti, dell’uguaglianza, delle pari opportunità senza alcuna discriminazione sessuale, di genere, di razza, e per la piena tutela dei soggetti più deboli”.

A passarsi la parola in conferenza stampa i portavoce del coordinamento del Palermo Pride: il coordinatore Massimo Milani, la vice coordinatrice Ana Maria Vasile, Luigi Carollo, Alessandro Di Liberto e Daniela Tomasino. Hanno partecipato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore Giusto Catania, Adham Darawsha, presidente della Consulta delle Culture, Marco Agnello (associazione Magenta), e Morten Thaysen (LGSMigrants).

Il tema del Palermo Pride sono le migrazioni, intese come attraversamento di confini e barriere sia geografiche che
identitarie. È stato presentato il documento politico, che ingloba l’articolo di Paul B. Preciado La sfida che unisce persone transessuali e migranti, è stata manifestata grande sgomento per la strage avvenuta lo scorso sabato notte al Pulse di Orlando (Florida).

Il corteo quest’anno partirà da piazza Marina per concludersi con il concerto del gruppo palermitano No Hay Problema a Casa Pride (spazio all’interno del complesso monumentale Castello a Mare e organizzato dall’associazione Magenta). La madrina dell’edizione 2016 del Pride è Stefania Pecchini, la prima donna italiana transessuale poliziotta.
Gli ospiti di Casa Pride sono: Immanuel Casto e Romina Falconi, I Soldi Spicci, Neja e Dj Ralf, che si alterneranno sul palco nei fine settimana dal 16 al 18 giugno e del 24 e 25 giugno.

“Ringrazio gli organizzatori per il tema dell’immigrazione scelto quest’anno, scelta che dimostra che l’unione nella lotta per i diritti è sempre un fatto positivo, e condanno i tristi avvenimenti di Orlando, precisando che il tema dei diritti non è in contrasto con l’Islam e con le altre religioni. Spetta, invece, a coloro che professano tali religioni agire secondo coscienza” dice Adham Darawsha, presidente della Consulta delle Culture

“Dedichiamo il Palermo Pride non solo alle vittime del Pulse ma soprattutto a chi è sopravvissuto alla strage e alla comunità Lgbt di Orlando (Florida) e all’orgoglio, che è la migliore risposta possibile” dichiara Luigi Carollo.

“Ognuno dovrebbe sentire propria la rivendicazione di libertà e di autodeterminazione del Palermo Pride. Ormai da anni la comunità studentesca appoggia le iniziative e tutti i momenti – siano essi politici o meno – di uno degli eventi più importanti della nostra città partecipando attivamente e con grande senso di appartenenza a un movimento per i diritti di tutti e tutte” spiega Alessandro Di Liberto.

“Tocca a me – racconta Massimo Milani – presiedere il settimo Palermo Pride. Sin dal primo anno la parola Gay è stata volutamente omessa perché, pur continuando a rivendicare con orgoglio le nostre identità, abbiamo voluto costruire un Pride di tutt* che tenga insieme orizzontalmente le istanze delle persone LGBTQI con quelle delle donne, dei lavoratori, degli studenti, dei precari, dei disoccupati, dei migranti e dei senza tetto forti della consapevolezza che non esistano battaglie per i diritti isolate. Uniti, tutti questi soggetti possono meglio contribuire a costruire una società più equa e solidale. Un’intera città vive da sempre questo evento come un nuovo spazio aperto di libertà, di condivisione e di
confronto pacifico e gioioso. Il Pride continua ad essere la più politica delle manifestazioni ed è assolutamente necessario per un Paese che è ancora fortemente maschilista, sessuofobico, sessista e i sempre più numerosi esempi di bullismo e femminicidio (anche trans) lo confermano. Vi invito pertanto a partecipare numerosi, ciascuno con il
proprio corpo, il proprio vissuto e la propria identità. Uniti contribuiamo al cambiamento della nostra vita e alla costruzione della nostra felicità”.

Presente anche Ana Maria Vasile (Piatra Neamnt, Romania): “Il Coordinamento Palermo Pride ha scelto di mettere al centro del Pride di quest’anno il tema delle Migrazioni e delle persone migranti. Quasi sempre è impossibile per i migranti LGBT palesare il proprio orientamento sessuale per la paura di poter rivivere in Italia ciò di cui ci si è allontanati o nel timore del giudizio negativo e dell’isolamento. Allora si cerca di avere un contatto con la comunità LGBTI locale, ma anche qui si trovano spesso pregiudizi e stereotipi. Nel mondo ci sono ancora 13 paesi in cui l’omosessualità viene punita
con la pena di morte e altri 77 in cui l’omosessualità è un reato e viene punito con la prigione da 1 anno al carcere a vita, punizioni corporali, torture o “terapie riparatorie”. Secondo gli accordi internazionali le persone migranti che dimostrano di poter essere perseguitate nel Paese dal quale sono fuggiti a causa della loro omosessualità o transessualità hanno diritto a presentare domanda di asilo internazionale anche in Italia. Per ottenere il rispetto di questo diritto è però necessario che il/la migrante dichiari la sua condizione. Per questo all’interno di Arcigay Palermo, abbiamo pensato di aprire il servizio La Migration, rivolto proprio alle persone LGBTI migranti”.

Per Daniela Tomasino “Il Palermo Pride conferma, ancora una volta, la sua vocazione a essere un evento politico che riesce a tenere contemporaneamente protesta, attivismo, cultura e intrattenimento come è tradizione della comunità LGBT. In programma un fitto calendario di eventi, che è iniziato ad aprile e che si concluderà il 26 giugno, dentro e fuori Casa Pride, continuano incontri, attività e approfondimenti sulla religione, sulla letteratura per bambini, sulle migrazioni, sui diritti LGBT, sulla transessualità, sulla scrittura creativa come azione politica, sulla prostituzione minorile, sul bullismo omofobico, sul coming out, sull’educazione all’affettività, sulla sociologia della sessualità e con un workshop che coniuga la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse con l’arte contemporanea. È il nostro modo di lavorare perché stragi come quella di Orlando non si ripetano mai più.”

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