Palermo torna ad ospitare i grandi eventi ma c’è un grande assente: lo stadio Renzo Barbera. Se la città finalmente dopo diversi anni è nuovamente sede di concerti che possono muovere l’economia grazie allo sbigliettamento ed all’indotto, l’impianto di viale del Fante si conferma non all’altezza della situazione. E se qualche giorno fa ci chiedevamo il perché lo storico impianto palermitano non fosse rientrato nella lista della Figc nella candidatura per ospitare le partite dell’Europeo di calcio 2032, dopo i due concerti della scorsa settimana di Vasco Rossi abbiamo avuto le risposte.

Cinque giorni dopo le esibizioni del rocker modenese, infatti, il Renzo Barbera si mostra in condizioni post-apocalittiche. E le condizioni del campo, tutto da rifare, rappresentano l’ultima delle preoccupazioni.

L’impianto cade a pezzi

Due mesi e mezzo fa, nel giorno dell’esclusione del Barbera dalla candidatura dell’Italia ad Euro 2032, l’assessore allo Sport Sabrina Figuccia aveva definito l’impianto “Un cadavere che risuscita ogni giorno”. Nuoce constatare che nulla è cambiato rispetto ad allora. Pur essendo vero che la gestione dell’impianto ricade nell’area del Patrimonio e quindi nella competenza dell’assessore Andrea Mineo, la struttura viene principalmente impiegata ad uso sportivo.

I bagni, già finiti sotto la lente di ingrandimento lo scorso anno dopo la semifinale dei play off per le qualificazioni a Mondiali in Qatar 2022 tra Italia e Macedonia del Nord, si presentano in condizioni a dir poco pietose.

Rifiuti di ogni genere davanti agli ingressi, con porte che non si chiudono e soprattutto perdite d’acqua evidenti e che invadono buona parte dei corridoi del Barbera, costituendo un problema non solo igienico sanitario ma anche e soprattutto di sicurezza. E, a proposito di incolumità pubblica, l’impianto presenta numerosi problemi accessori.

A cominciare dalla mancanza di pozzetti e tombini in cui con occhi meno attenti si potrebbe inciampare.

Da rivedere anche gli ingressi nei settori dello stadio in cui si trovano anche residuati dell’evento dello scorso 22 e 23 giugno. Inoltre, sono state serrate alcune balaustre che delimitavano l’area del campo da gioco. Operazioni che erano state eseguite per consentire l’accesso al pubblico sul prato ma che ora comporteranno interventi di ripristino.

Prato da rifare

Un evento che ha portato complessivamente nelle due giornate un pubblico da 74mila spettatori ma che come era logico aspettarsi ha richiesto un sacrificio: il prato del Barbera che dovrà essere inevitabilmente rifatto per consentire al Palermo di giocare le proprie partite in casa nel prossimo campionato di serie B che comincerà il prossimo 19 agosto. A tal proposito è probabile che i rosanero possano iniziare – da calendario – il proprio cammino in trasferta.

Fra le aree più danneggiate quella in prossimità della Curva Sud, zona dove era stato posizionato il palco 50×20 metri dove si è esibito Vasco Rossi. Inoltre sarà da rifare la zona nei pressi della Gradinata (Tribuna Monte Pellegrino) e quella sotto la Curva Nord. A darne evidenza l’erba ingiallita presente nelle aree in questione.

Rifiuti ovunque

Ma c’è un effetto che è conseguenza della mancanza di senso civico delle persone: numerose zone dello stadio sono stracolme di spazzatura. Fatto che imporrà una pulizia straordinaria dell’impianto e il ritiro dei rifiuti in alcuni casi speciali. A terra si trova di tutto: dai classici sacchetti di spazzatura, ad assorbenti e perfino una dose di soluzione salina presente all’ingresso della Curva Nord. Emblematici i rifiuti ritrovati nell’uscita degli spogliatoi (Curva Sud) accanto al murales della Santuzza. Sacro e profano che si mischiano nel luogo dal cui entrano le squadre in campo. Un quadro di degrado che non è degno né della quinta città d’Italia né di una città che ambisce ad ospitare eventi nazionali ed internazionali.

Il sopralluogo del gruppo Oso

Criticità venute fuori in seguito ad un sopralluogo condotto dai due consiglieri comunali del gruppo Oso, Ugo Forello e Giulia Argiroffi. È il vicepresidente della commissione Bilancio a fare il punto sulle condizioni dello stadio che – a suo giudizio – ha vissuto certamente giorni migliori.

“Vedere quello che oggi è lo stadio sembra un disastro. Un The day after tomorrow. Lo stadio non è solo sporco ed in cattivissime condizioni ma soprattutto divelto in più punti e abbandonato”.

Carenze igienicosanitarie ma soprattutto strutturali che hanno inciso – a giudizio di Forello – sull’esclusione della città di Palermo dall’iter di Euro 2032.

“Già c’è uno stato d’abbandono precedente – osserva il consigliere – e si capisce perché l’impianto non è stato selezionato per gli Europei del 2032 e nel frattempo c’è del vento e passa sopra l’immondizia (un sacchetto svolazza spinto dal vento davanti agli intervistati, ndr) e tutte le attività di ripristino non sono nemmeno iniziate. Vederlo in queste condizioni fa veramente male”.

E chiude: “Lo stadio avrebbe bisogno immediatamente, non solo partendo dal prato che forse è l’ultimo dei problemi, di interventi assolutamente straordinari di ripristino per renderlo uno stadio degno di questo nome”.

“Integreremo l’esposto”

A rincarare la dose è la collega di partito di Forello, Giulia Argiroffi. La consigliera comunale, architetto di professione, sottolinea tutti i problemi che affliggono l’impianto di viale del Fante.

“È molto deprimente. Avevamo fatto un esposto all’indomani della presentazione della convenzione con cui la società dava la gestione dello stadio per l’organizzazione dell’evento di Vasco Rossi. Avevamo riscontrato un possibile danno erariale. Davanti allo scempio che ci si è presentato pensiamo di dover integrare quell’esposto”.

Tra i problemi evidenziati da Giulia Argiroffi vi è l’apertura dei varchi nelle balaustre sotto la Gradinata ed alla Curva Nord che comporteranno interventi di ripristino.

“Hanno trasformato due varchi per il passaggio dei mezzi dell’organizzazione e del pubblico e non sono stati ripristinati. Possibilmente lo faranno nei prossimi giorni”.

Poi una riflessione su chi si dovrà accollare i costi post-evento. “Ci chiedevamo – prosegue – se la pulizia ordinaria e straordinaria per questo evento sia di competenza degli organizzatori o rimanga nei doveri della società sportiva che a parole aveva dato il proprio impegno per utilizzare i 160mila euro di ricavo per opere di manutenzione straordinaria ma in realtà non basterebbero per nessuno degli interventi dalla sistemazione del prato alla pulizia”.

“Non sappiamo come verranno gestiti gli introiti del concerto”

Rapporti quelli fra l’amministrazione comunale ed il Palermo Calcio che sono regolati da una convenzione specifica votata nel 2020 e valida fino al 2026. Le parti in causa stanno trattando il rinnovo, non senza qualche difficoltà. Da parte del Palermo calcio si era palesata la volontà di investire il canone da corrispondere ogni anno a Palazzo delle Aquile per interventi sull’impianto. Soldi che potrebbero comunque non bastare per gli interventi da eseguire: il rifacimento dei seggiolini della Gradinata, la ristrutturazione dei bagni dello stadio, l’installazione di un nuovo sistema di tornelli e di videosorveglianza. Opere alle quali si dovrebbe aggiungere anche un’innovativa area hospitality da realizzare in Tribuna.

Discorso diverso riguarda il canone corrisposto dagli organizzatori dei concerti di Vasco Rossi alla società rosanero: 164mila euro che, come annunciato nei giorni scorsi, dovrebbero essere investiti sull’impianto. Come ad oggi, non è dato saperlo. E, a tal proposito, Ugo Forello specifica quanto segue:

“L’amministrazione non può decidere nulla. Questi soldi sono stati dato al Palermo Calcio e non all’amministrazione. E questo è stato uno dei motivi per cui abbiamo contestato tutto quello che è successo. In tutte le altre realtà i soldi vanno al proprietario del bene che è il Comune. A Palermo e solo per Palermo sono andati alla società sportiva che gestisce lo stadio per farci le partite di serie B. Non sappiamo, al di là di quelle che sono le previsioni della convenzione, il Palermo ha detto – non lo ha scritto – che li avrebbe impiegati per la manutenzione straordinaria dello stadio. Stiamo brancolando nel buio”.

L’affondo all’amministrazione comunale

Infine, l’esponente di Oso muove un affondo all’amministrazione comunale ed alla gestione dello stadio:

“Se questo stadio fosse stato realmente cogestito dal Comune di Palermo non si sarebbe mai potuto trovare a cinque giorni dall’evento in questo stato. Sembra uno stadio abbandonato e questo anche perché il proprietario del bene non se ne vuole occupare, non si interessa. Fossi stato l’assessore competente il giorno dopo sarei venuto per vedere com’erano le condizioni dello stadio. Perché in queste condizioni non può essere ridotto. Immediatamente andava ripristinato. Questo non fa male solo ai consiglieri comunali ma anche ai palermitani. I cittadini sono venuti a partecipare ad un bellissimo evento come il concerto di Vasco Rossi ma hanno altrettanto diritto che uno dei beni più importanti del Comune venga gestito al meglio. Oggi lo stadio non è in condizioni dignitose”.

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