“Il 12 aprile informammo – ha dichiarato il Presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice -l’Assessore Catania del fatto che, secondo i dati rilevati dalla RAP, la situazione della qualità dell’aria a Palermo, era peggiorata rispetto all’entrata in vigore della ZTL.
Considerato che a Gennaio di quest’anno – continua Giovanni Felice – anche Legambiente ha fatto dei rilievi sulla qualità dell’aria a Palermo finendo per avvalorare la nostra tesi sulla inefficacia dei provvedimenti adottati.
A completare la situazione la notizia che Palermo è la seconda città per traffico.
Appare evidente –insiste il Presidente di Confimprese – che la situazione del traffico è peggiorata a causa della chiusura di diverse direttrici di traffico con la conseguente costituzione di percorsi obbligati in cui tutti gli automobilisti devono confluire.
Riteniamo che, nell’attuale situazione del trasporto pubblico cittadino, viste le incompiute, la situazione dell’Amat, i tagli al trasporto pubblico che si vociferano, non sia pensabile immaginare che i cittadini rinuncino al mezzo privato“.
Secondo Confimprese, nella situazione attuale gran parte dell’aumento del traffico è determinato dalla moltitudine di lavori che finiscono per ridurre in numero ed in larghezza gli assi viari di percorrenza.
In questa sede – ribadiscono dall’organizzazione – non contestiamo né la ZTL, né i progammi futuri, ci limitiamo ad esprimere il nostro punto di vista sulla situazione attuale ed a chiedere sommessamente, all’Assessore Catania in prima battuta, in qualità di delegato del Sindaco, come intende gestire questa fase di transizione.
“Ad Aprile – continua Felice – avevamo chiesto all’Assessore “delle risposte di carattere tecnico con l’esposizione di dati comparabili, che diano una misura sulla qualità del provvedimento messo in campo per tutelare la salute dei cittadini, e se veramente, questa ha eliminato/ridotto i danni alla salute pubblica” e avevamo invitato “Lei, e chi ci legge per conoscenza, ha a cuore la salute dei palermitani e delle attività produttive, per questa ragione auspico l’avvio di un percorso che, scevro da feticci da difendere, porti a coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica”.
“Nessuna risposta – conclude Giovanni Felice – è stata data, è ciò è grave non tanto nei confronti di chi scrive, ma nei confronti dei cittadini che hanno il diritto di conoscere la situazione attuale, i programmi futuri, quali sono le tappe di avvicinamento alla realizzazione della ‘nuova mobilità’ di Palermo“.
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