“Per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire futuro ai giovani”. Questi i motivi al centro della mobilitazione nazionale della Cgil proclamata dopo l’esito del confronto con il Governo sul tema della previdenza, considerato “insufficiente”. Sono cinque le manifestazioni organizzate dalla confederazione con lo slogan “Pensioni, i conti non tornano!”.

Palermo è una delle piazze centrali della protesta. insieme a Bari rappresenta il Sud ma in Sicilia ci sono anche vertenze locali, specificità che non si registrano nel resto d’Italia.

In diecimila bloccano oggi la città per chieder, prima ancora di pensioni, lavoro. Perchè la pensione è il frutto del lavoro e senza il primo non esiste la pensione stessa.

“Siamo in tanto perchè la gente sente il problema. La presenza di oggi è il frutto del lavoro fatto spiegando il perchè della vertenza. sbagliano gli altri sindacati – dice il segretario generale Cgil Michele Pagliaro a BlogSicilia – non si rendono conto che la gente non ne può più. I conti non tornano e per farli tornare occorre lavoro e flessibilità in uscita”.

Per Pagliaro la vertenza nazionale è’ importante ma c’è una piattaforma speicifca proprio qui in Sicilia: “Abbiamo lanciato un appello al governo regionale. Musumeci si è già confrontato con i sidnactai durante la campagna elettorale. Adesso da presidente con un governo insediato ci riceva. abbiamo una piattaforma pronta in più punti ed una lettera aperta. Abbiamo delle idee per il rilancio del lavoro e dellos viluppo. Sioamo pronti ad essere propositivi per fare lavore e invertire la rotta trasformando le debolezze in forza per rilanciare questa terra, il lavoro e lo sviluppo”.

A Palermo c’è anche il leader Fiom e prossimo leader nazionale cgil Maurizio Landini.

Oggi le piazze saranno comunque animate. A Roma, spiega una nota, l’appuntamento è in piazza della Repubblica, per il corteo fino a piazza del Popolo. A Torino il concentramento è a Porta Susa per arrivare in piazza San Carlo. A Bari si sfila da piazza Massari, a piazza Prefettura. A Palermo da piazza Croci a piazza Verdi e a Cagliari da viale Regina Elena a piazza Garibaldi.

A concludere tutte le iniziative sarà il segretario generale Susanna Camusso, che alle ore 12.30 prenderà la parola dal palco della capitale, in collegamento video con le altre città. Tra le rivendicazioni, come si legge nel volantino, “bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura, garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione”. E ancora, “favorire l’accesso alla previdenza integrativa” e “garantire un’effettiva rivalutazione delle pensioni”.

Ma le motivazioni della mobilitazione non si fermano alla previdenza, la Cgil chiede anche di “cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione”, di “estendere gli ammortizzatori sociali”, di “garantire a tutti il diritto alla salute” e di “rinnovare i contratti pubblici”.

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