“Vergogna, l’odio non è un opinione”: questo era il messaggio espresso attraverso uno striscione esposto a capo del corteo degli studenti di Palermo per la valorizzazione dei diritti dei cittadini LGBTQI+.
Una protesta iniziata in piazza Verdi, intorno alle 10.00, e poi proseguita in via Maqueda. A scortare i ragazzi un gruppo delle forze dell’ordine, anche se la manifestazione si è svolta in maniera totalmente pacifica.
Il gruppo degli studenti, composto da circa 500 persone, ha terminato il proprio percorso a Palazzo delle Aquile. E proprio in quella che è la casa delle istituzioni cittadine, i consiglieri comunali di Sinistra Comune e Avanti Insieme hanno accolto i manifestanti.
A prendere la parola è stato Fausto Melluso, che ha pronunciato parole di solidarietà e di approvazione verso gli scioperanti. “Siamo in un mondo che, per tantissimo tempo, non ha dato alle persone la possibilità di essere se stesse. Ora questa possibilità la abbiamo, spesso è scritta nella legge. Ma poi nella realtà, nella società, non sempre si riesce a garantirla. Per questo dobbiamo combattere, al di là dei testi normativi, per avere leggi migliori. Per questo vi dico, grazie ragazzi di essere qua.
A motivare lo sciopero degli studenti è stata, principalmente, la mancata approvazione del ddl Zan. Elemento che aveva animato già le file del Palermo pride di qualche settimana fa e che continua a far discutere.
Tanto i cori di disapprovazione verso il mondo politico. Fra i più bersagliati i leader della Lega e di Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Tanti gli sfottò nei loro confronti rei, secondo i manifestanti, di aver ostacolato il passaggio del disegno di legge sui diritti civili, poi respinto dal Parlamento italiano.