- Manifestazione di protesta degli studenti palermitani
- Sono scesi in piazza perché gli edifici scolastici non sono sicuri
- Il corteo da Piazza Verdi a Palazzo Comitini
Stamattina centinaia di studenti palermitani si sono dati appuntamento presso le loro scuole per poi recarsi in corteo spontaneo a Piazza Verdi, da cui ha preso vita la manifestazione di protesta, in occasione della giornata internazionale dello studente.
Edifici scolastici freddi e fatiscenti
A seguito dei disagi strutturali e del crollo dei controsoffitti avvenuto la scorsa settimana al liceo classico Vittorio Emanuele II, gli studenti sono scesi in piazza per richiamare l’attenzione sulle condizioni in cui versano gli edifici scolastici, “che anno dopo anno – scrivono in una nota – costringono gli studenti a sopportare freddo, caduta di calcinacci, e che spesso ne mettono a rischio direttamente l’incolumità”.
Negazione del diritto allo studio
Proseguono gli studenti: “La mancanza di investimenti e progettualità da parte delle istituzioni, che anno dopo anno obbligano i giovani a svolgere lezioni in strutture fatiscenti, rappresentano quindi una negazione del diritto allo studio per gli studenti”.
“Classi fredde e tetti di carta”
Con uno striscione che recita “Classi fredde, tetti di carta, noi studenti diciamo basta” il corteo si snoderà per le vie del centro, fino a raggiungere Palazzo Comitini, sede della ex provincia, oggi Città metropolitana, da cui dipendono la manutenzione e la progettualità sulle strutture e gli arredi scolastici.
Studiare in strutture adeguate
Queste le parole degli studenti del collettivo del Vittorio Emanuele II: “Oggi 17 novembre gli studenti del Vittorio Emanuele II si sono recati in piazza a sostegno del corteo studentesco, al fine di rivendicare il diritto di studiare in delle strutture adeguate, cosa che non avviene non solo nella nostra scuola ma nella quasi totalità degli edifici adibiti all’istruzione della città di Palermo. L’obiettivo è quello di richiedere un progetto il prima possibile alla città metropolitana e cominciare celermente a metterlo in pratica (questo vale sia per il Vittorio che per moltissime altre scuole di Palermo)”.
Cortei spontanei da varie scuole
Gli studenti incontreranno il sindaco Orlando.
Attraverso cortei spontanei, i ragazzi sono partiti dalle varie scuole – l’Umberto I, il Vittorio Emanuele II, l’Einstein, il Duca degli Abruzzi, il Pietro Piazza, Il Basile-D’Aleo di Monreale, l’Ernesto Basile di Brancaccio, il Mursia di Carini e alcune classi di diverse scuole – e hanno raggiunto il concentramento a piazza Verdi.
Adesso investimenti nelle scuole siciliane
“Siamo stanchi. Le nostre scuole crollano a pezzi, non abbiamo spazi a sufficienza e in più, con la diffusione della pandemia, ci sono stati sottratti laboratori, aule magne e spazi autogestiti. Al Vittorio Emanuele II qualche giorno fa sono caduti dei pannelli dal tetto. A Catania è crollato il soffitto di un’aula. Ma a nessuno frega niente noi. Pretendiamo investimenti per le scuole siciliane” – urla al megafono Giorgio Caruso, rappresentante del liceo scientifico Albert Einstein.
Scuole siciliane insicure e pericolanti
Lo striscione di testa recita: “Nisciti a pila” riferito alle istituzioni accusate di non preoccuparsi dei bisogni degli studenti.
“I tagli all’istruzione pubblica, la diseguale ripartizione dei fondi tra Nord e Sud Italia fa in modo che le scuole siciliane siano insicure e pericolanti. E noi studenti dobbiamo rischiare la vita ogni giorno. Calcinacci, freddo e infiltrazioni: questa è la nostra quotidianità. Chiediamo al Sindaco della città metropolitana di Palermo di ascoltare le nostre necessità e intervenire” – continua Nicoletta Sanfratello, rappresentante del liceo classico Umberto I.
Gli studenti chiederanno provvedimenti e fondi
Gli studenti hanno infatti ottenuto un tavolo tecnico con Orlando, a cui presenteranno un dossier con foto che documentano lo stato delle strutture scolastiche, chiedendo provvedimenti e soprattutto fondi.
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