Si sono ritrovati in piazza Politeama, uno dei luoghi più simbolici di Palermo, davanti al cantiere della nuova stazione del tram. Urbanisti, progettisti, architetti, docenti universitari hanno cominciato così una giornata di denunce, ma anche di proposte, sulle criticità del piano di mobilità che comprende le nuove linee del tram e la realizzazione di un anello ferroviario.

Grande è l’impatto delle grandi opere infrastrutturali che, a giudizio degli urbanisti riuniti nel comitato “Quale progetto per Palermo?”, stanno creando un “massacro” del verde urbano e dello spazio pubblico. I ritardi dei lavori, le inchieste della magistratura, i ricorsi e tanti contenziosi contribuiscono a rendere pesante l’impatto sulle strutture urbane e sulle attività commerciali.

“Tanti locali – sostengono i promotori della giornata di denuncia – sono stati chiusi. Il commercio è in ginocchio”. Il caso più emblematico è quello di piazza Politeama che verrà sventrata per fare posto a una stazione progettata, secondo gli urbanisti e i professionisti di “Bene collettivo”, solo sulla scorta di esigenze tecniche. “Si tratta di un progetto inconcepibile, privo di una pianificazione della mobilità sostenibile e senza qualità”, dice Fabio Alfano coordinatore del comitato.

I progetti rivelerebbero un’assenza di pianificazione e di programmazione condivisa e una “carenza di cultura urbanistica, architettonica, ambientale”. Critiche vengono rivolte anche agli “abbattimenti selvaggi” di alberi. “E’ assolutamente necessario – dicono gli urbanisti – rivedere tutti i progetti e introdurre nuovi criteri di programmazione”. Proposte e soluzioni sono al centro della discussione di una sessione di incontri e di confronti.

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