Bagno di folla intorno a Papa Francesco nella Missione “Speranza e carità” subito dopo il pranzo (leggi qui del pranzo). Il Pontefice prima si è soffermato con alcune persone disabili abbracciandole e scambiando qualche parola, poi è stato circondato da tanta gente emozionata e felice parlando con alcuni stranieri e disoccupati. Biagio Conte, fondatore della Missione, e l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice hanno consegnato al Santo Padre una lettera e un numero speciale del giornalino “La Speranza”, coordinato da Riccardo Rossi, con un passato da cronista e da tempo a fianco del missionario laico per aiutare i poveri.
Delusione e amarezza per il gruppetto di persone, tutti residenti in via Decollati, radunati dietro le transenne presidiate dalla polizia, che speravano di potere entrare nel centro di Biagio Conte o quantomeno ricevere un saluto da Papa Francesco, che ha varcato il portone a bordo di un’auto.
“Ho lavorato in Missione per vent’anni, non è giusto non avermi fatto entrare”, dice un’anziana, capelli biondi lunghi raccolti. “Fino a ieri ho diviso il mangiare ai poveri in Missione, perché non posso entrare?”, aggiunge un uomo che indossa il cappellino con l’immagine del Santo Padre. “Nessuno mi ha detto che serviva il pass – afferma un ragazzo che abita qualche civico più avanti – Chiamo al telefono gli altri volontari che sono all’interno ma non risponde nessuno. Sarei voluto entrare per guardare il Papa”. La situazione all’esterno della missione comunque è tranquilla.
Attimi di tenerezza, invece, nella Missione “Speranza e carità”: dopo il pranzo Papa Francesco ha preso in braccio la piccola Eunice Iside Olomu, un mese appena, tra la felicità dei genitori: papà Sanson Olomu, che è presidente della comunità nigeriana, e la madre Barbara Grisanti. Qualcosa di simile era avvenuto anche al Foro Italico (leggi qui)
Papa Francesco ha, poi, accettato alcuni dolcetti che gli sono stati offerti da un gruppo di bambini nella Missione “Speranza e carità di Biagio Conte.
Alla fine momento di preghiera per Papa Francesco che dopo il pranzo e il bagno di folla nella Missione “Speranza e carità” è entrato nella chiesa attigua alla mensa prima di lasciare la Missione diretto a Brancaccio per pregare nel luogo dell’uccisione di Don Pino, Dopo l’incontro con il Clero prima di arrivare al Piazza Politeama dove, alle 17, è atteso per l’ultimo appuntamento: l’incontro pubblico con i giovani
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