Lavori bloccati a Palermo per la chiusura dell’anello ferroviario, quel sistema di trasporto su rotaia che più assomiglia ad una metropolitana nel piano di investimenti sui trasporti dell città. Le opere sono ferme per effetto delle difficoltà dell’impresa appaltatrice, la Tecnis,  ma anche per inerzia da parte delle Ferrovie secondo i detrattori.

E adesso arriva la richiesta del Comune. Con una lettera firmata dall’assessore Giusto catania e indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si chiede di commissariare l’opera.

L richiesta è chiara: concedere poteri speciali di commissario al sindaco Leoluca Orlando per completare i lavori: formalmente quindi chiede di essere nominato commissario straordinario dell’opera.

La lettera, scritta come detto dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania, è indirizzata a Rete ferroviaria italiana, stazione appaltante dell’opera ma trasmessa anche al Ministero.

In estrema sintesi nella lettera si ripercorrono le difficoltà di Tecnis , lo scambio di lettere e di responsabilità con Rfi e si torna a chiedere la rescissione del contratto per palese inottemperanza degli obblighi visto che i lavori sono arrivati d un avanzamento del 30% circa a fronte di opere che dovevano essere consegnate nel 2017.

Il Comune chiede di valutare il danno arrecato e di rientrare nel controllo dell’opera attraverso la nomina di un commissario con poteri speciali nella persona di Orlando.

“La città è da troppi anni vittima di un comportamento irresponsabile dell’allora Sindaco-Commissario per il traffico, che invece di assumersi le proprie responsabilità delegò un’opera così importante senza prevedere forme di controllo – dice il sindaco a commento dell’iniziativa accusando il suo predecessore – Oggi il Comune non può più tollerare l’inaccettabile immobilismo che contraddistingue quest’opera. Siamo pronti, anzi chiediamo a gran voce di poterlo fare, ad assumerci in prima persona le responsabilità per rimettere in moto i cantieri e completare dei lavori che, è bene ricordarlo, avrebbero dovuto concludersi due anni fa”.

“E’ ora di valutare attentamente e in modo dettagliato non più e non soltanto quanto questi lavori procedano lentamente, – dice l’assessore Catania – ma il danno materiale che stanno arrecando a tutta la città, a partire ovviamente da commercianti e residenti nelle aree interessate dai cantieri”.

Poi l’attacco a Rfi “Spiace notare un atteggiamento da parte di RFI, che evidentemente non è in grado di vigilare su quanto avviene, poco collaborativo. E’ ancora più spiacevole da parte di un’azienda – conclude Catania –  che ancorché non sia più pubblica nel senso giuridico del termine, ai principi di pubblica utilità dovrebbe ispirare il proprio operato”.

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