Un minuto di silenzio per invocare l’avvio dei lavori propedeutici alla riapertura del parco Cassarà, a Palermo. Questa è l’iniziativa intrapresa questa mattina dalla III Commissione consiliare, presieduta dal consigliere comunale di Italia Viva Paolo Caracausi. I componenti dell’organo del Comune, uniti ad una rappresentanza di cittadini ed associazioni ambientaliste (WWF e Legambiente su tutte), hanno manifestato presso l’ingresso di via Ernesto Basile. Presente, oltre al’esponente renziano, la consigliera comunale del M5S Concetta Amella e il presidente della IV Circoscrizione Silvio Moncada.
La vicenda del parco Cassarà
Un’area verde chiusa dal 16 aprile 2014, quando il polmone verde di Palermo fu posto sotto sequestro dalla Procura e il NOPA (Nucleo Operativo Protezione Ambientale della Polizia Municipale) appose i sigilli. Ben 28 ettari di terreno, costati 11 milioni di euro e inaugurati nel 2011 dall’ex sindaco Diego Cammarata. Una vera occasione mancata per i tanti cittadini, soprattutto famiglie e sportivi, che popolavano l’area in IV Circoscrizione.
Da allora tante promesse, mai tramutate in risultati concreti. Ad oggi si attende l’avvio del piano di caratterizzazione, necessario a potere recuperare l’area. Necessità ribadita dopo gli ultimi carotaggi sul terreno e sul sottosuolo, che hanno confermato sostanzialmente l’inquinamento della zona.
Fatto che ha comportato la suddivisione del territorio del parco Cassarà in 3 in tre zone, in base alla gravità dell’inquinamento: una verde, estesa circa 15 ettari e accessibile da corso Pisani, e poi una rossa inibita al pubblico e una gialla, intermedia fra le due. Nella zona verde si è proceduto in diverse fasi alla rimozione manuale e meccanica dei materiali inquinanti.
Caracausi (Italia Viva): “I soldi ci sono. Che vuole fare il Comune?”
A parlare della vicenda dell’area verde è proprio il consigliere comunale di Italia Viva Paolo Caracausi. Parole dure, derivate anche dalla mancata presenza in III Commissione, presieduta dallo stesso esponente renziano, da parte delle istituzioni comunali.
“Il Parco Cassarà va restituito alla città. Questo è l’imperativo che ci siamo posti. Dopo l’incontro tenutosi in settimana alla presenza di diverse associazioni ambientaliste, ma disertato dal Comune, stamattina ci siamo dati appuntamento davanti l’ingresso del parco di via Ernesto Basile dove alle 9 in punto abbiamo simbolicamente fatto un minuto di silenzio per sollecitare l’avvio del piano di caratterizzazione dell’area, propedeutico ad una sua bonifica”.
“I soldi ci sono – sottolinea Caracausi -, visto che si possono utilizzare i finanziamenti del geo bonus previsti dal governo nazionale per la bonifica dei parchi. Il Comune dica ai cittadini se vuole occuparsi della questione o vuole abbandonare l’area al più completo degrado. Noi saremo la spina del fianco e non arretremo di un millimetro fino a quando non ci saranno riscontri concreti finalizzati alla piena fruizione dell’area verde, autentico polmone verde della città”.
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