All’ingresso un auto rubata privata di diversi pezzi. Dentro rifiuti lasciati un po’ ovunque, erba e macchia mediterranea bruciate dagli incendi delle ultime settimane ed altri mezzi fatti a pezzi ed abbandonati sul costone di roccia che dà sul golfo di Palermo. Questo è il triste destino del parco Libero Grassi, noto polmone verde del capoluogo siciliano che non ha mai aperto al pubblico a causa di problemi ambientali ancora irrisolti. Eppure la gente, all’interno dell’area verde, ci entra. Ma a volte non lo fà per godersi il meraviglioso panorama offerto dalla Costa Sud, ma per commettere ogni genere di illecito.

Il triste destino del parco Libero Grassi

Problemi purtroppo noti e di cui si è parlato all’interno dell’approfondimento giornalistico “Sicilia”, andato in onda su Video Regione e sui canali di BlogSicilia. Criticità a cui le Amministrazioni che si sono succedute in questi anni non sono riuscite ancora a metterci una pezza. Ciò anche a causa del fatto che, accanto al cancello principale d’ingresso, c’è un buco nella rete dal quale auto e camion hanno facile accesso. Fatto più volte segnalato in passato da diversi esponenti politici del territorio ma a cui gli uffici non sono riusciti mai a dare una risposta. Così, soprattutto la notte, gli incivili hanno facile ingresso per abbandonare di tutto all’interno del parco. Basta farsi un giro per le stradelle in terra battuta per trovare mobili, materiale edile e pezzi di auto e moto rubati e lanciati sulla scogliera.

Fra le frasche, poi, si notano alcune auto sospette appostate sotto gli alberi. Fatto su cui, in passato, alcuni residenti avevano segnalato episodi di prostituzione che sarebbero avvenuti proprio all’interno dell’area verde della II Circoscrizione. Inoltre, a deturpare ulteriormente il parco Libero Grassi ci hanno pensato i piromani. Due le aree in particolare che sono bruciate a causa del fuoco: quella sulla scogliera dove, fino a poco tempo fa, giacevano alcune auto rubate, tagliate e lasciate lì, nonchè una zona popolata da alcuni alberi vicino all’ingresso del parco in zona Acqua dei Corsari. Uno stato decisamente degradante e che rappresenta al meglio quella voglia strozzata di rinascita della Costa Sud auspicata da tutti ma che al momento non ha trovato un concreto riscontro da parte delle istituzioni.

La storia del parco Libero Grassi

Da anni si parla in città dell’area verde di Acqua dei Corsari, che non ha mai registrato una vera e propria apertura al pubblico. Nel 2013 il Comune di Palermo ha intestato il parco, esteso su una superficie di 11 ettari nella zona di Acqua dei Corsari, alla memoria di Libero Grassi. Un intitolazione simbolica, su una delle più belle e depredate aree della città. Sono trascorsi tanti anni ma il parco, come detto, non è ancora agibile. Il problema è da riscontrare nella necessità di effettuare delle operazioni di bonifica del sottosuolo. Fatto per il quale sono in corso una nuova serie di carotaggi. Il Comune di Palermo ha ammesso ufficialmente nel 2018 che “è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti” e quindi ha approvato un progetto di fattibilità da 11 milioni di euro, ottenuti col bando regionale “PO FESR Sicilia 2014-2020 – Asse 6 – Azione 6.2.1”. “L’area è stata oggetto di una Analisi di rischio finalizzata a verificarne la contaminazione e l’eventuale pericolo per la fruizione umana. A seguito dei controlli, è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti”. L’analisi parlava di metalli pesanti quali piombo, arsenico e stagno nel terreno, nel sottosuolo e nella falda, pericolosi per l’uomo.

Da allora tanti promesse e pochi fatti. Le ultime notizie dal Comune di Palermo sono arrivate il 1 luglio 2023. In una nota congiunta, l’assessore al Patriomonio Andrea Mineo e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla hanno fatto il punto sullo stato dell’area verde della II Circoscrizione. “Prosegue l’iter di progettazione dei lavori di bonifica della ex discarica di Acqua dei Corsari, dove sorgerà il parco Libero Grassi. Per le opere di bonifica in quest’area sono disponibili 11 milioni di euro di fondi regionali. Lo scorso 31 maggio la conferenza dei servizi ha dato parere positivo per l’approvazione del progetto. Adesso, il progetto per la bonifica è all’esame della Commissione tecnico-scientifica che si esprimerà in tempi molto stretti. Si tratta di passaggi necessari che porteranno proprio ai lavori di bonifica dell’area di Acqua dei Corsari che si estende per una larghezza di circa 500 metri oltre gli insediamenti edilizi presenti su bordo strada e che avanza verso il mare fino a raggiungere un’ampiezza di circa metri 280 dalla strada”. Da capire quali saranno i tempi di queste operazioni.

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