Poi il tema più scottante la presunta compravendità di voti per le amministrative del 2012 dichiarata da Tantillo: “Avrei pagato 4 mila euro per circa cento voti per una competizione che ne richiedeva 160 mila. Abbiamo riscontrato i miei voti del Borgovecchio, nelle sezioni del quartiere sono in media con quella della città di Palermo, non brillo per consenso le mie liste prendono mille voti, io prendo il 30% in meno rispetto alle sommatoria delle mie liste. Un dato omogeneo per tutta la città, che non mi consegna la vittoria”.
Di qui si va alle elezioni regionali: “Non avendo risultati ritornerei da Tantillo e gli darei tremila voti per le regionali . Ero conosciuto in città ma poco noto su scala provinciale. Prendo 10 voti a sezioni in tutta la città, e nel quartiere Borgovecchio siamo nella stessa media anche lì non eccello.Chiaramente tutte queste cose siamo in grado di dimostrarle”.
Sul secondo pentito: “Non mi è contestata nessuna vicenda in relazione al secondo pentito nè per le regionali nè per comunali. Questo secondo personaggio colloca male un ricordo per un evento pubblico che è accaduto nel 30 gennaio 2013 e non nel 2012. Un incontro istituzionale che si terrebbe tenuto ad Altavilla di cui conservo una foto alla presenza del sindaco Nino Parisi. Un evento che non ha a che fare nè con la campagna elettorale per le comunali nè per quella delle regionali”.
Dopo il chiarimento giudiziario la parte più politica: “Queste informazioni le devo alla mia coscienza e a alla città che intendo governare lascio alle stanze dei tribunali la vicenda giudiziaria e ritorno alla politica. Nel luglio 2016 a distanza di un anno dalle mie dimissioni da deputato regionale, scelgo di candidarmi sindaco con un progetto trasversale. Non ho scelto tattica, coalizioni e comoda strada dei partiti ma la mia storia ed una piattaforma per mettere in discussione una politica che appare immobile”.