Un ‘memoriale’ di difesa e di ricostruzione dei fatti e di riaffermazione della sua ‘battaglia’ per Palermo in cui si rimettono insieme tutti i pezzi del suo programma nella ricerca di un equilibrio e di una ripartenza sulle stesse basi.

Così appare Fabrizio Ferrandelli nella sua primo incontro con la stampa, dopo il clamore suscitato dopo le dichiarazioni del pentito Giuseppe Tantillo che lo vedono oggi indagato per voto di scambio politico mafioso. Incontro con i giornalisti che avviene dopo essere stato ascoltato in Procura dai magistrati.

Visibilmente emozionato e certamente scosso dalla vicenda, l’ex deputato del Pd rimette insieme tutti i pezzi di questa intensa settimana che lo ha visto coinvolto e tirato in ballo in prima persona e lo fa ripartendo non a caso dalla sua storia di impegno nella società civile, nelle sue battaglie da consigliere comunale, rivendicando le sue ultime scelte come quella di dimettersi da deputato regionale e lasciare il Pd.

“Io sono un uomo libero che non risponde agli apparati e non ha condizionamenti  – rivendica –  Politica è metterci la faccia e metterci al cuore e provare insieme a superare le condizioni di difficoltà. Fare politica a Palermo, è molto difficile. Sono fiero della mia storia e della mia provenienza e lo rivendico oggi a seguito delle accuse infamanti che mi vengono rivolte. Le dichiarazioni di un deliquente fanno clamore, i fatti che sono accaduti ti spiazzano, ti amareggiano e hanno amareggiato la mia squadra e la mia famiglia ma questo ci impone di andare avanti”.

Ferrandelli passa subito ai fatti che gli sono contestati ed in primiis al presunto concerto organizzato nel quartiere Borgovecchio con protagonista il cantante neomelodico Gianni Vezzosi: “Mi si contesta l’organizzazione di un concerto a Borgovecchio, in realtà non c’è stato un concerto ma diversi concerti organizzati dal comitato elettorale, tra cui uno a Borgovecchio ci siamo rivolti a società che organizzano eventi e abbiamo copie dei bonifici fatti a loro favore per le iniziative organizzate pervenuti su un conto aperto a Banca Etica, le depositeremo come memoria. Dice Tantillo che avrebbe ricevuto da me delle somme di denaro prima e dopo il concerto, cose accadute senza mai testimoni. Io camminavo sempre accompagnato dal mio staff.”.

Ferrandelli respinge anche al mittente le accuse che lo avrebbero visto in prima persona impegnato nel quartiere Borgovecchio in qualità di ‘galoppino’ nella distribuzione di materiale elettorale: “Ci sono altri due bonifici che dimostrano che avevamo una società che si occupava del volantinaggio, io non ne avrei avuto il tempo”.