La Pedemontana, l’opera faraonica che costerà oltre 1,3 miliardi, e che collegherà le due autostrade che giungono a Palermo da Catania e Trapani, inizia a far storcere il naso e arrivano le prime polemiche contro questa opera. “Opere inutili e dannose”, secondo Rifondazione Comunista.

Il no convinto di Rifondazione

Ci sono tre ragioni fondamentali che ci portano oggi a discutere ancora della pedemontana palermitana come opera strategica, promossa dal presidente della regione Schifani e a cui si accoda il sindaco di Palermo Lagalla. La prima è l’ingente disponibilità di soldi del PNRR, la seconda è la mancanza di una programmazione e progettualità seria che avrebbe dovuto traghettare la Sicilia verso un nuovo mondo possibile ed ecologicamente sostenibile, e la terza è che siamo governati da una classe dirigente politicamente e intellettualmente vecchia”. Lo dice Ramon La Torre, segretario cittadino di Rifondazione Comunista Palermo.

La pubblica amministrazione raschia i fondi dei cassetti

Rifondazione Comunista si dice contrario all’opera annunciata ieri dalla Regione, un’opera pensata molti anni fa ma rimasta in un cassetto. Oggi parte la progettazione con fondi già stanziati. “La pubblica amministrazione siciliana – aggiunge La Torre – si ritrova a raschiare i fondi dei cassetti per trovare ogni progetto utile a intercettare i fondi del PNRR, anche se le opere sono inutili, anche se queste matureranno ingenti danni per il territorio. Insomma, le ragioni che muovono Schifani e Lagalla nella programmazione dei lavori pubblici si animano solo in funzione dei denari da intercettare e non dell’utilità delle opere da eseguire”.

“Schifani e Lagalla sprofondano Palermo negli anni 80”

Secondo La Tore, la Pedemontana non serve a Palermo che necessiterebbe, invece di un “efficiente piano integrato della mobilità esteso all’intera area metropolitana che gravita per vari interessi sulla città di Palermo, che metta a sistema ferrovie, tram, trasporto pubblico su gomma in modo da sgravare l’attuale viale regione sicliana da quanto più traffico possibile. Schifani e Lagalla – continua Ramon La Torre – stanno sprofondando la regione Sicilia e la città di Palermo nelle logiche degli anni ’80, fatte di pianificazioni scellerata e opere inutili e dannose”.