I giudici del consiglio di giustizia amministrativa presieduti da Ermanno de Francisco hanno accolto il ricorso presentato da Francesco Cangialosi ex vice segretario generale dell’assemblea regionale siciliana che contestava il suo pensionamento anticipato.
Nel 2008, il consiglio di presidenza dell’Ars, in deroga all’allora normativa vigente del regolamento del personale dell’Ars, approvava una disposizione che permetteva all’amministrazione di risolvere il rapporto di lavoro e di collocare in quiescenza i dipendenti che avevano maturato 40 anni di servizio. Su questa disposizione l’Ars deliberava la quiescenza per l’ex vicesegretario. Assistito dall’avvocato Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, instaurava un contenzioso prima al Tar e poi al Cga.
Secondo i legali il pensionamento dell’ex segretario dell’Ars era illegittimo perché basato sull’applicazione retroattiva di una disposizione regolamentare. I giudici d’appello accoglievano il ricorso ma l’Ars non disponeva la riammissione in servizio del dirigente regionale deliberando nuovamente il mantenimento in quiescenza del dipendente.
E’ stato necessario un nuovo ricorso e i giudici d’appello hanno accolto la richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali pari alla differenza tra quanto percepito a titolo di pensione ed il trattamento retributivo cui avrebbe fruito se non fosse stato illegittimamente allontanato dal servizio, nonché il danno all’immagine professionale e da perdita di chance.






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