Momenti di tensione oggi alla clinica Triolo Zancla dove una donna di 29 anni alla seconda gravidanza al quarto mese ha perso la bambina. Per i familiari che hanno assediato questa mattina la clinica si tratta dell’ennesimo caso di malasanità, per i medici della struttura sanitaria un aborto spontaneo.

Intervenute diverse volanti della polizia

Per cercare di riportate la calma sono intervenuti diverse volanti di polizia. Il padre della nascitura ha inveito contro i medici danneggiando le suppellettili della clinica e lanciando anche una bottiglia contro uno dei sanitari imprecando e minacciandoli.

Il racconto dei parenti

“Domenica scorsa mia cognata di 29 anni, alla sua seconda gravidanza – racconta la parente – si è recata nella clinica dove era seguita a causa di alcuni disturbi. Aveva detto ai medici di notare delle perdite e aveva chiesto degli esami per stabilire le condizioni del feto. I medici hanno accertato che il cuore della piccola batteva e hanno eseguito una visita di routine rimandandola a casa. Ieri si sarebbe dovuta recare in clinica per eseguire un altro esame. Purtroppo la bimba era già morta”.

Le parole del titolare della clinica

“Premessa la comprensione per il dolore per la perdita dell’embrione. Bisogna dire che si tratta di una gravidanza nel corso della 20esima settimana, (epoca in cui non vi è alcuna possibilità di prevenzione di tali eventi, soprattutto per la causa riscontrata sull’embrione dopo l’espulsione del feto – dice il titolare della clinica Luigi Triolo – la ricerca di un “colpevole ad ogni costo” ha portati i parenti atti vandalici alla struttura con distruzione di suppellettili minacce verbali di morte per tutti gli operatori sanitari (di fronte alle forze dell’ordine), disseminare panico ad altri utenti, sicuramente ‘fragili’. Solo perché a parere di questi soggetti gli operatori della struttura durante una visita effettuata due giorni prima per presunta rottura delle membrane, per altro non rilevata, non hanno proceduto al ricovero. Necessità precisare che anche se ciò fosse avvenuto nessuno avrebbe secondo scienza medica potuto evitare l’evento”.

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