Fu indotto ad acquistare azioni della banca popolare di Vicenza per 6.250,00 euro da porre a garanzia di un fido sul conto corrente della sua attività commerciale intrattenuto presso Banca Nuova, la stessa banca, allora controllata della Popolare di Vicenza, che lo convinse all’acquisto.
Dopo qualche mese, però, le azioni persero totalmente il loro valore e il malcapitato si ritrovò con una perdita totale del capitale.
Adesso, in base alla decisione 615 del 2018, dovrà essere risarcito dalle banche responsabili così come ha stabilito l’ “Arbitro per le controversie finanziarie” al quale il commerciante, assistito dall’avvocato palermitano Francesco Alfisi, si è rivolto per ottenere il risarcimento.
Al momento dell’acquisto delle azioni, infatti, il prodotto finanziario gli era stato presentato come ‘sicuro’ perché non quotato in borsa mentre il profilo di investitore che per legge deve essere redatto dal consulente che propone l’investimento aveva dato esito negativo per lo specifico prodotto e livello di rischio.
Per questi motivi il commerciante dovrà essere risarcito dell’intera somma persa.
Si tratta di uno dei primi pronunciamenti in questo senso ottenuti da uno studio legale del sud Italia nei confronti di una banca che abbia come base l’impropria proposta di investimento.
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