La vicenda, come è noto, negli anni a cavallo tra il 2013 e il 2015 ha coinvolto migliaia di risparmiatori siciliani, indotti dagli allora funzionari di Banca Nuova ad acquistare azioni della Popolare di Vicenza.

Il commerciante fu indotto ad acquistare azioni indicategli come 'sicure' e difformi da quello che suggeriva il suo 'profilo di investitore'. Una forzatura che sarebbe stata legata anche all'ottenimento di un fido sul conto corrente.

La scorsa settimana la prima sentenza sul caso che ha infiammato il mondo delle banche italiane, emessa dal Tribunale di Verona. La banca è stata condannata a risarcire alla correntista che ha fatto causa il valore delle azioni acquistate oltre agli interessi legali e alla rivalutazione monetaria delle somme.

Nei giorni scorsi, con una missiva, l’istituto di credito vicentino ha offerto una somma irrisoria a titolo di indennizzo: 9 euro per azione, circa il 15% del prezzo massimo di 62,3 euro a cui erano state piazzate. La vicenda riguarda circa 200 azionisti siciliani.