Sono circa duecento gli azionisti siciliani che si sono rivolti all’associazione nazionale Unione dei Consumatori con sede a Termini Imerese contro la proposta di conciliazione transattiva della Banca popolare di Vicenza.

La vicenda riguarda migliaia di azionisti in tutt’Italia, che in 10 anni hanno visto ridursi al minimo il valore del loro investimento con perdite dell’85 per cento del valore di ogni azione. Nei giorni scorsi, con una missiva, l’istituto di credito vicentino ha offerto una somma irrisoria a titolo di indennizzo: 9 euro per azione, circa il 15% del prezzo massimo di 62,3 euro a cui erano state piazzate.

“Se si accetta l’offerta – dichiara il presidente dell’Unione dei Consumatori, Manlio Arnone – si deve rinunciare a qualsiasi altra richiesta di risarcimento nei confronti della società, l’impegno della Banca è di pagare l’indennizzo stabilito e l’azionista deve rinunciare irrevocabilmente e incondizionatamente a qualunque pretesa, la nostra posizione è di rifiutare tale offerta iniqua che sarebbe una grave perdita economica per gli azionisti che hanno creduto nell’istituto di credito, i nostri uffici hanno già avviato un ricorso con la possibilità di ottenere un risarcimento più alto specialmente se le azioni sono state piazzate in maniera scorretta senza adeguata trasparenza”.