Fra cinghiali che scorrazzano indisturbati per il proliferare eccessivo di questi animali e l’arrivo della peste suina c’è un doppio allarme da non trascurare non solo sulle Madonie
L’impegno dello zooprofilattico
“L’Istituto dà il massimo contributo per portare avanti un’opera di prevenzione per evitare la diffusione della peste suina africana in Sicilia, in considerazione del grave danno economico che può provocare a tutti gli allevatori” dice adesso Salvatore Seminara, commissario straordinario dell’Istituto zooprofilattico Sicilia dopo che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il piano nazionale degli abbattimenti e delle catture dei cinghiali che negli ultimi anni hanno raggiunto su gran parte del territorio nazionale un coefficiente di sovrannumero non compatibile con quella che un’adeguata convivenza del comparto suinicolo nazionale.
Riunione per mettere a punto gli interventi
Per mettere a punto gli interventi si è tenuta una riunione nell’Aula Magna dell’Izs Sicilia nella quale sono stati affrontati i temi della biosicurezza dell’allevamento suinico e delle varie modalità di allevamento nonché il ruolo delle attività sanitarie competenti per armonizzare i comportamenti.
Il presidente della giunta ha invitato tutti i componenti dell’ambiente, dell’agricoltura, della sanità, a cooperare con il commissario straordinario nazionale per metter in piedi una strategia utile all’azione di contrasto della peste suina africana.
La peste suina comparsa da gennaio dello scorso anno
La peste suina africana è comparsa sul territorio italiano a partire dal 6 gennaio 2022. Il primo caso fu riscontrato in Piemonte, poi l peste suina si è estesa in Liguria, successivamente nel Lazio, con un focolaio, e quindi anche in Campania, Calabria e, marginalmente, infine in Basilicata.
Il piano con respiro nazionale
“Il piano interesserà tutte le regioni italiane, ad eccezione della Sardegna, per la corretta gestione della specie cinghiale. Se adeguatamente diradato può rappresentare un fattore di minore rischio nei confronti della diffusione di questa malattia”, ha detto Vincenzo Caputo, commissario straordinario nazionale peste suina africana.
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