Prime bocciature politiche al piano di riequilibrio elaborato dalla Giunta del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dai suoi uffici. Un documento che ha già dovuto ricevere i rilievi del Collegio dei Revisori dei Conti e del ragioniere generale Bohuslav Basile, che hanno dato, nelle scorse settimane, parere negativo all’atto. Perplessità alle quali si aggiungono gli attacchi delle opposizioni, ormai maggioranza numerica, a Sala delle Lapidi.
Ferrandelli (+Europa): “Scatafascio decennale di Orlando”
A muovere il primo “schiaffo” al sindaco Orlando è il consigliere comunale di +Europa Fabrizio Ferrandelli. Il presidente dell’Assemblea Nazionale, oggi molto critico nei confronti dell’assessore Giusto Catania, ha palesato il suo pensiero in merito al piano di riequilibrio. “In aula è emerso in modo incontrovertibile lo scatafascio di questi 10 anni di amministrazione Orlando. La città sarà costretta, per scelte gestionali errate, a vivere l’incertezza di misure che condizioneranno le prossime quattro amministrazioni. Vent’anni in cui saranno necessarie azioni drastiche, con l’impossibilità di erogare a pieno i servizi; innalzamento delle tasse e compromissione delle aziende pubbliche. Lo sostenevo con convinzione nel 2017, allarmando la città dei pericoli che emergevano da una attenta e competente lettura dei conti. Purtroppo, quella visione si è verificata veritiera in questi mesi ed ancor più in questi giorni.
“Dissesto alle porte”
Destinazione di risorse sulle quali Fabrizio Ferrandelli non nasconde la propria amarezza.”Apprendere poi che le somme nazionali destinate ai ristori alle imprese cittadine in difficoltà siano state dirottate per garantire equilibri di bilancio, grida allo scandalo. Un piano inevitabile non soltanto perché errato nelle scelte. Ma perché va rielaborato come indicato con nota del collegio dei revisori di giorno 11 gennaio 2022″. L’esponente di +Europa si dice preoccupato per il futuro della città. “Rilancio la proposta del capogruppo della Federazione Azione + Europa Cesare Mattaliano di un tavolo tra le forze politiche in Consiglio. Questo nel disperato e incerto tentativo di aggiustare noi la rotta e fare da parte un amministrazione incapace e nociva. Anche se a dire il vero, il dissesto mi pare già alle porte.”
Chinnici (Italia Viva): “No all’aumento delle tasse”
Contestazioni alle quali seguono quelle del capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici. L’esponente renziani esprimere il suo secco “no” all’aumento delle tasse previsto dall’atto presentato dal sindaco Orlando. “Il piano di riequilibrio presentato dalla giunta Orlando va riscritto da capo. Il fatto che ad ammetterlo sia lo stesso sindaco, durante i lavori del consiglio comunale, è la conferma che i nostri timori sulla tenuta dei conti erano fondati. Non si possono aumentare le tasse ai palermitani“.
“ll personale non può essere mortificato dalle scelte discutibili di un’Amministrazione che pensa di poter garantire i servizi senza dipendenti – dichiara Chinnici -. Bisogna concludere una volta e per tutte le transazioni con le partecipate, Amat in primis. Ciò senza giocare sulla pelle dei lavoratori. Non si possono svendere le quote della Gesap e serve chiarezza sulle entrate comunali per evitare gli errori del passato. In ballo c’è il futuro di un’intera città, non consentiremo a nessuno di fare campagna elettorale su temi così delicati“.
Il gruppo della Lega: “Atto discostato dalla realtà”
Perplesso anche il gruppo a Sala delle Lapidi della Lega. Igor Gelarda, Alessandro Anello, Marianna Caronia, Sabrina Figuccia e Roberta Cancilla affidano ad una nota congiunta le loro critiche nei confronti del piano di riequilibrio. “La presenza oggi in aula del sindaco non ha diminuito di una sola virgola le nostre perplessità sul piano di riequilibrio presentato dalla’amministrazione per evitare il fallimento della città. Un piano di riequilibrio totalmente discostato dalla realtà. Basti citare che è previsto di portare al 75% l’esazione delle tasse in città che sono al momento al 48%! La verità è che ancor prima del dissesto finanziario, il comune è in dissesto funzionale in tutti i suoi settori, dissesto funzionale già certificato del Ragioniere Generale. Così come è stato presentato, questo Piano non può essere votato, anche perché dubitiamo che possa passare il vaglio della Corte dei Conti e porterebbe quindi comunque al dissesto finanziario. Questo è il sistema Orlando, che al dissesto e al disastro, in tutti i campi, ha portato la nostra città”.
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