“Grave violazione del criterio di veridicità e del principio di prudenzialità nella redazione del piano di riequilibrio“. Questa è l’accusa mossa al Comune di Palermo da parte dei consiglieri comunali dei gruppi Italia Viva, +Europa-Azione e “Oso”. Esponenti di Sala delle Lapidi che, come annunciato in conferenza stampa, hanno inoltrato un’approfondita relazione al Mef (Ministero Economia e Finanze) per smontare l’atto proposto dalla Giunta Orlando e recentemente approvato in Consiglio Comunale.

Le critiche mosse sul piano di riequilibrio

Un documento composto da 28 pagine incui il nuovo asse centrista manifesta tutte le sue perplessità. Nella relazione inviata al Ministero, si parla di una “previsione di incremento dati di riscossione sproporzionati e sovrastimati; manifesta inesattezza nel calcolo del fondo crediti di dubbia esegibilità; mancata approvazione del bilancio pluriennale 2021-2023, nonchè squilibrio strutturale negli anni 2022, 2023 e 2024″.

Assenza di documenti contabili che rischia di paralizzare il piano di stabilizzazione e di sostituzione del personale. Uno dei tre elementi cardine del piano di riequilibrio. A tal proposito, i consiglieri chiedono alle autorità di attivare “tutte le azioni di vigilanza necessarie ad accertare le presunte e gravi irregolarità evidenziate nella redazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Palermo. Nonchè di accertare le eventuali responsabilità giuridiche-patrimoniali di quanti abbiano agito in violazione del criterio di veridicità e del principio di prudenzialità”.

Il raddoppio dell’addizionale Irpef

Tema centrale dell’attacco dei consiglieri comunali è legato all’aumento dell’addizionale Irpef. Imposta praticamente raddoppiata nel prossimo biennio. “Si prevede un evidentissimo aumento dell’addizionale Irpef, per il quale si esprimono forti dubbi di legittimità. In alcuni anni, la percentuale risulta raddoppiata, rispetto al limite sancito dalla legge dello 0,80%. Fino, addirittura, al 1,728% del 2023. Anche per quanto esposto è richiesto, al fine di tutelare l’interesse pubblico e generale, una particolare attenzione nella redazione degli atti contabili, finanziari e programmatici, come il piano di riequilibrio pluriennale”.

“Raddoppio riscossione multe”

Numeri che, secondo gli scriventi, non tornano nemmeno sull’aspetto legato alla riscossione delle sanzioni amministrative legate alle multe. Una percentuale di incasso dei crediti che ad oggi si aggira intorno al 28%. Nelle previsioni del piano di riequilibrio, tale dato dovrebbe raggiungere addirittura il 49%. Ciò oltre ad un significativo aumento, previsto per il 2022 e il 2023, delle sanzioni inflitte per violazioni del regime ZTL. Fatto possibile, a dire dell’Amministrazione, grazie all’installazione di 31 telecamere nel perimetro del centro città.

Secondo gli esponenti di Oso, +Europa-Azione ed Italia Viva, l’ Amministrazione “ha deciso di inserire nel piano tassi di riscossione certamente irrealizzabili”. Numeri “che hanno solo apparentemente permesso l’equilibrio e il pareggio di bilancio. Così celando, purtroppo, la sussistenza di uno squilibrio strutturale del Comune di Palermo, nonostante i contributi statali. Nonchè la previsione del maggiore gettito derivante dell’addizionale Iperf”.

“Stima remunerazione crediti sovrastimata”

Altro tema portante del documento inviata al Mef riguarda il tasso di riscossione. Elemento molto dibattuto durante la discussione d’aula. A non convincere è la previsione del Comune di Palermo di raggiungere il 75% di  remunerazione dei crediti a bilancio entro il 2025. Ciò partendo dall’attuale dato stimato intorno al 40%, per poi salire al 60% nel 2022 e di un 5% in più ogni anno.

Dati che, secondo i consiglieri, “risultano del tutto privi di giustificazione e, soprattutto, sono stati espressamente contestati. La Dirigente dei Tributi aveva proceduto a una quantificazione ben diversa, secondo una progressione del 2,50% annuo, partendo dalla percentuale media della riscossione regionale pari al 46%. Si era proposto di modificare il dato del tasso di riscossione e riportarlo a percentuali, seppur ambiziose, ma (almeno) credibili, probabili e attendibili; l’emendamento ha ricevuto il parere tecnico e il parere contabile favorevole”.

Piano di riequilibrio e i documenti contabili

Ma l’atto, come evidenziano i consiglieri comunali, è stato bocciato. Inoltre, rappresentano gli esponenti di Sala delle Lapidi, le uniche operazioni messe in atto in tal senso sono “l’applicazione del regolamento antievasione e delle modifiche al regolamento sulle rateizzazione e, dall’altra, l’aumento delle dotazioni organiche del Comune”. Assunzioni bloccate fino all’approvazione, come ricordato sopra, dei documenti contabili relativi al bilancio previsionale 21-23 e a quello 22-24. Proprio per la mancanza del primo atto, il Comune di Palermo risulta commissariato dall’Assessorato delle Autonomie Locali.

 

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