“Non ci sono più alibi, bisogna approvare il piano triennale delle opere pubbliche“. Questo, in sintesi, il pensiero espresso dalla Giunta Comunale, in una nota ufficiale sul tema politico più dibattuto nelle ultime settimane.
L’atto era stato già bocciato il 15 aprile e ripresentato nelle scorse settimane in Aula. Ma a Sala delle Lapidi il documento non ha fatto passi significativi in avanti. Un impasse sul quale l’Amministrazione ha deciso di non soprassedere più. Ciò alla luce dell’ennesima seduta di Consiglio Comunale risoltasi in un mare di polemiche che hanno portato ad un ulteriore nulla di fatto.
La Giunta sul piano triennale: “Non ci sono più alibi”
“Non ci possono più essere alibi sulla mancata approvazione da parte del Consiglio Comunale del Piano Triennale delle Opere Pubbliche – attacca la Giunta -. Il dibattito in aula va avanti da mesi. Se qualche consigliere non è bene informato sulle normativa e continua ad insistere che vuole portato in aula il 21-23 si vada a studiare la normativa Nazionale e Regionale che riguarda i Programmi Triennali”.
Gli esponenti, nella nota, sostengono che non essendo approvato il programma 20-22 vi è l’impossibilità di far passare il piano successivo. Un elemento già rappresentanto dai rappresentanti dell’ex maggioranza in diverse sedute di consiglio, ma sul quale si continua a dibattere.
A rischio finanziamenti presenti e futuri
I membri dell’organo esecutivo ricordano poi cosa c’è sul piatto della bilancia. “Il rischio che corre la città è di perdere tutti i finanziamenti inseriti nell’annualità 2020. Ciò perché non si possono bandire le gare delle opere pubbliche inserite nel piano se questo non è approvato, opere già fornite di progetti”. Fra le opere citate, i lavori sull’asilo Nido Domino e sull’asilo nido Mimosa; il recupero Baglio Mercadante trasformato in Centro di Quartiere allo Zen; la nuova tribuna e servizi annessi allapiscina comunale; le nuove Linee Tranviarie tratte A,B,C. Progetti dal valore complessivo di 252 milioni di euro.
Un focus anche al futuro, con relativa descrizione degli interventi che rischiano di essere cassati. “In più ci sono tantissime altre opere e gli accordo quadro – continuano gli esponenti della Giunta -. In primis quello della Manutenzione Strade, che non può essere esitato dall’Urega senza l’approvazione del Piano Triennale. Inoltre, non potendo approvare la Giunta il Piano Triennale 21-23 sono a rischio tutti i fondi ex Gescal (San Filippo Neri, Sperone, Borgo Nuovo) 58 milioni, i fondi del CIS (centro storico) 90 milioni, e tutti i fondi che devono avere il contraente finale entro il 31 dicembre 2022”.
“Danno erariale incalcolabile per la città”
La Giunta poi attacca duramente le opposizioni, paventando un danno erariale. “Insomma, un danno anche erariale, un danno incalcolabile per la nostra città – sostengono gli assessori -. Questo rischio non si concilia con i principi di efficacia ed efficienza (art97 Cost.). Elementi cui deve uniformarsi l’attività della Pubblica Amministrazione. Ma soprattutto con le disposizioni normative approvate dallo Stato e recepite dalla Regione. Precetti che tendono a promuovere gli investimenti pubblici ed in particolare quelli già finanziati con risorse statali ed europee”.
Un elemento sostenuto qualche giorno fa dal segretario generale Antonio Le Donne. Il dirigente sosteneva che “detta limitazione sia causa della impossibilità di bandire tutte le gare di opere pubbliche finanziate con risorse comunitarie (e non) che, come è noto, scontano tempistiche di attuazione ristrettissime (rendicontazione delle spese entro il 2023). Il rischio, oggi più che mai reale se non si interverrà entro pochi giorni con l’approvazione del Programma Triennale, sarà dunque la presumibile perdita totale dei finanziamenti con conseguente gravissimo danno erariale per l’Ente”.
“Perdita di indotto e posti di lavoro”
Conclusione destinata poi alle ricadute negative per la città, in caso di nuova bocciatura dell’atto. “La mancata approvazione del Piano Triennale – conclude la Giunta – provoca un duplice danno alla città. Capoluogo che si vedrebbe privato dei servizi di rilevanti opere pubbliche, ma, soprattutto, di investimenti che potrebbero incentivare l’occupazione. Ciò in un settore che ha subito la grave crisi economica conseguente alla pandemia e che potrebbe promuovere le attività dell’indotto, con effetti positivi sull’economia della città”.
La risposta delle opposizioni: “Portino il piano 21-23 in Aula”
Le risposte dagli scranni d’opposizione non si sono fatte attendere. Critico Fabrizio Ferrandelli, che invita la Giunta ad approvare il piano triennale 21-23. “Il problema non è di chi fa opposizione, ma di chi deve governare la città. La nostra intenzione non è di approvare il piano triennale. Ma bensì di avere le idee chiare su cosa accade sul prossimo documento. Portino il programma 21-23 in Aula, così da fare scelte consapevoli”.
Dello stesso parere anche Alessandro Anello della Lega. “Abbiamo già detto che, a nostro parere, i piani 20-22 e il 21-23 andrebbero approvati contestualmente. Approvando soltanto il primo, non risolviamo nulla. Facendo questo dispositivo combinato, non facciamo nè danno erariale nè salterebbero i progetti di cui parla l’Amministrazione. Ovviamente, ciò al netto delle modifiche che il Consiglio Comunale riterrà opportune. Non è vero che non si può fare. Che approvino il 21-23, visto che lo hanno pronto. Poi si andrà avanti”.
Ancor più accesa l’invettiva dell’esponente di Fratelli d’Italia Girolamo Russo. Il presidente della Commissione Urbanistica non lesina critiche nemmeno nei confronti dei dirigenti comunali. “Sarebbe stato opportuno, anzichè scrivere queste velate minacce, portandoci così alla gogna mediatica, fare il piano 21-23. Comunque, questo danno erariale non esiste da nessuna parte. I dirigenti in Aula, cosa registrata e a verbale, hanno affermato che non c’era nessuna refluenza rispetto alla precedente bocciatura dell’atto. Portino in Aula il piano 21-23 e si assumino le proprie responsabilità”.
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