• Sedici i voti contrari, 11 favorevoli e 6 astenuti
  • Orlando “Si assiste al ripetersi di voti anomali”
  • Per Anello “E’ totale assenza di programmazione da parte di amministrazione”
  • Caronia chiede le dimissioni dell’assessore Catania

Il consiglio comunale di Palermo ha bocciato nel pomeriggio il piano triennale delle opere pubbliche per il periodo 2020-2022. Il verdetto è stato decretato da 16 voti contrari, 11 favorevoli e 6 astenuti.

Il sindaco Leoluca Orlando, il vicensindaco Fabio Giambrone, e gli assessori Catania, Di Dio, Marano, Marino, Mattina, Petralia Camassa, Prestigiacomo e Zito, hanno sottolineato: “A partire dalla bocciatura del piano per la riqualificazione dell’area del mercato ittico, la mancata sospensione del regolamento sulle sanzioni per l’evasione, passando per la bocciatura del bilancio consolidato, per la mancata approvazione dei regolamenti sui beni comuni e sui beni confiscati, e oggi del piano triennale delle Opere pubbliche, si assiste al ripetersi di voti anomali da parte di consiglieri comunali che pure affermano di condividere e sostenere le scelte strategiche e l’operato dell’Amministrazione e che sono rappresentati all’interno della Giunta comunale”.

E dicono: “Si tratta evidentemente non di più di episodi, ma di scelte che riteniamo inaccettabili, frutto di un approccio ai rapporti interni alla coalizione, che rischia di causare danni insostenibili e forse irreversibili alla città. Noi continueremo a lavorare per il bene della città, così come continueremo a pensare e ad agire considerando che sia necessario un approccio di squadra e della valorizzazione e del rispetto di ciascuna cultura e forza politica. E’ ovvio che chi non ha tale approccio e chi non lo manifesta con scelte amministrative concrete si pone di fatto al di fuori di un percorso politico e amministrativo”.

Le reazioni

Un risultato che ha suscitato aspre polemiche da parte dell’opposizione. Alessandro Anello, consigliere comunale della Lega e vice presidente della commissione attività produttive, ha detto: “La bocciatura certifica ancora una volta l’assenza totale di programmazione dell’amministrazione guidata da Orlando. Si va avanti da troppi anni senza opere realizzate, ma soprattutto nella totale confusione rispetto agli interventi strategici per lo sviluppo della città”.

Ha, inoltre ritenuto il documento: “Un piano, inadeguato e vecchio che ha dato ancora una volta dimostrazione che l’amministrazione comunale non ha nessuna progettualità. Dopo la bocciatura in commissione Attività produttive e quella della commissione urbanistica arriva anche il no di Sala delle Lapidi. Un piano triennale non all’altezza della quinta città d’Italia specchio di un’amministrazione che ha perso l’orientamento e sta portando Palermo verso il precipizio. Un altro sonoro schiaffo al sindaco Orlando la cui maggioranza ormai non esiste più, ma il centrodestra è pronto a governare e a risollevare la città”.

Sala: “Bocciatura annunciata”

Toni Sala, di Avanti Insieme, ha detto: “Una bocciatura annunciata, che si poteva evitare, se l’amministrazione avesse agito diversamente e se nell’ambito della maggioranza ci fosse stato un confronto sul tema. Spiace che a farne le spese, come sempre, sia la città”.

Caronia: “Totale sgretolamento della maggioranza”

Per Marianna Caronia, consigliera gruppo Forza Italia a Palazzo delle Aquile, che già ieri si era espressa sull’argomento, questa bocciatura segna un “Totale sgretolamento della maggioranza che sosteneva la Giunta Orlando. Uno sgretolamento che non può più essere ignorato dall’Amministrazione”.

Ha sottolineato: “Nel merito, il Piano presentato, come già avevamo sottolineato ieri in Commissione, è in realtà un “non-piano”, uno strumento che programma ben poco e che nella lista delle priorità continua a mantenere il Tram che, qualora ci fosse stato bisogno di conferme, è evidente che questo Consiglio comunale non vuole realizzare. Non lo vuole almeno con le modalità e nel tracciato che il duo Catania-Orlando ha imposto in questi anni”.

Ed ha continuato chiedendo le dimissioni dell’assessore Giusto Catania: “Proprio per questo credo che siano ormai non più rinviabili le dimissioni dell’Assessore Catania, sempre più ostacolo al dialogo fra Amministrazione e Consiglio comunale. Con grande franchezza devo dire che siamo forse giunti al punto in cui lo stesso Sindaco valuti le dimissioni, ma probabilmente in questo momento di estrema crisi non sarebbe positivo che l’Amministrazione resti senza una guida. Un motivo per il quale ritengo che sia necessario lavorare perché pochi importanti e non rinviabili atti siano approvati con scelte politiche condivise, a partire proprio dal Piano delle Opere Pubbliche e dal Bilancio, per dare un po’ di ossigeno alla ripresa socio-economica”.