E’ il giorno del divorzio ufficiale tra Pd e M5S. “Ricorda, nessuno di noi ha mai chiesto le dimissioni di Nogarin, della Appendino e della Raggi quando sono finite sotto processo o sono state condannate. E non si sono dimesse”. Così Enzo Bianco, presidente nazionale dei LiberalPd, a Giuseppe Conte in merito alle sue dichiarazioni sulla presunta impresentabilità di alcuni candidati nelle liste a sostegno di Caterina Chinnici alle regionali in Sicilia.

“Meschino rompere i patti per la paura di perdere qualche voto”

“Anzi – aggiunge – abbiamo espresso solidarietà ed abbiamo atteso che la vicenda giudiziaria di chiudesse. Ed erano ipotesi di reato assai più gravi. Non puoi usare due pesi e due misure. Bosco e Villari non ricadono in nessuna delle previsioni in cui scatta la incandidabilità. Prova a documentarti prima di fare affermazioni errate. Questa scelta puzza invece della paura di perdere qualche voto alle Politiche vista la coincidenza temporale con le Regionali. E’ meschino – conclude Enzo Bianco – rompere i patti per la paura di perdere qualche voto”.

Fava: “Come nella favola del lupo e dell’agnello”

Su quanto accaduto interviene anche Claudio Fava che espone il suo punto di vista: “Dispiace doverlo dire ma Conte è un bugiardo. Come nella favola del lupo e dell’agnello ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere: prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino… Conte aveva deciso di uscire dalla coalizione nel momento stesso in cui ha scelto di candidarsi a Palermo. Non ha avuto l’onestà politica e umana di dirlo. Ma almeno adesso faccia a meno di arrampicarsi su altri improbabili pretesti”.

L’annuncio di Conte

“In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola” annuncia su Facebook il presidente del movimento, Giuseppe Conte. Parole pesanti che poi vengono addirittura rese più dure dal seguito
“Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie” prosegue Conte.

La questione morale

Poi il presidente 5 stelle accusa: “Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate. Siamo arrivati a questo paradosso: da una settimana c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste”.

La Sicilia merita di più

“Per noi la questione è semplice: abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L’asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti – conclude l’ex premier -. La Sicilia merita francamente di più. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare. Questa nostra linea di condotta è una garanzia per i siciliani e per tutti gli italiani: saremo sempre #dallapartegiusta”.

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