Continuano a piovere critiche sul piano di riequilibrio redatto dall’Amministrazione Orlando e votato il 31 gennaio in Consiglio Comunale. Dopo le voci che parlano di un dimezzamento dei fondi da parte del Mef, il documento contabile rischia quindi una nuova modifica. Ovviamente in senso negativo. In attesa che tali rumors trovino conferma o smentita nel confronto fra il sindaco Leoluca Orlando e il Governo nazionale, il documento rimane un salasso per i cittadini palermitani.
Manovra lacrime e sangue che non si manifesta soltanto negli aumenti dell’addizionale Irpef e delle tariffe dei servizi a domanda individuale, ma anche in altre entrate futuribili. Fra queste gioca un ruolo importante l’incasso derivato dalle future multe. Fatto che risulta paradossale, visto che proprio il sovraccreditamento derivato dai mancati incassi di multe e tributi costituisce la ratio del piano di riequilibrio. Ciò proprio per il peso rivestito dal problema, anche per la necessità per l’Amministrazione di accontanare risorse sufficienti nel fondo crediti di dubbia esigibilità.
L’aumento degli incassi dalle multe
Il piatto piange e il Comune deve necessariamente trovare fondi per ripianare i conti di Palazzo delle Aquile, devastati proprio dalla condizione di sovraccredimento dell’ente. Soldi che non andranno quindi a facilitare la risoluzione delle numerose emergenze in città, ma serviranno soltanto a tappare i buchi economico-finanziari. A pagare il conto saranno i cittadini palermitani. Fra le voci attraverso cui l’Amministrazione conta di recuperare fondi vi è quella delle sanzioni elevate dalla polizia municipale.
Multe sulle quali la Giunta conta di ottenere un incremento di 23,5 milioni in più nel 2022 e ulteriori 5,9 milioni in più nel 2023. Effetto che dovrebbe andare ad assestarsi dagli anni successivi. Un aumento dovuto sopratutto all’effetto causato dall’installazione di nuove telecamere nel perimetro della Ztl. Nell’anno appena trascorso, i dispositivi di videosorveglianza sono passati da 5 a 31, con un incremento delle multe elevate da una media di 750 a settimana fino ad un numero di 4500.
Il paradosso “multe” del piano di riequilibrio
Un fatto che risulta paradossale. Ciò perchè l’attuale percentuale di riscossione delle multe si aggira ad oggi intorno al 28%. Tradotto, solo una multa su quattro viene pagata. Una situazione che finisce per incrementare così il sovraccredimento del Comune, ovvero il fatto principale per il quale è stato redatto il piano di riequilibrio. Nelle previsioni dell’atto, tale dato dovrebbe raggiungere addirittura il 49% già nel 2022. Previsione ottimistica, fortemente criticata dai consiglieri comunali dei gruppi “Oso”, +Europa-Azione ed Italia Viva che, a tal proposito, hanno scritto un’ampia relazione al Governo nazionale.
Secondo gli esponenti centristi, l’Amministrazione “ha deciso di inserire nel piano tassi di riscossione certamente irrealizzabili”. Numeri “che hanno solo apparentemente permesso l’equilibrio e il pareggio di bilancio. Così celando, purtroppo, la sussistenza di uno squilibrio strutturale del Comune di Palermo, nonostante i contributi statali. Nonchè la previsione del maggiore gettito derivante dell’addizionale Iperf”. Di fatto, il Comune “spende” soldi prevedendo di prenderli da multe che deve ancora elevare. La conseguenza è facilmente immaginabile nei prossimi mesi ed anni. A tal proposito, qualora il piano di riequilibrio prenda piede, il venir meno di una delle condizioni stabilita dall’atto porterebbe al tanto vituperato dissesto.
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