Le elezioni amministrative a Palermo hanno lasciato alcuni strascichi all’interno di alcune compagini politiche. Fra queste rientra il M5S, che ha realizzato un risultato al di sotto del 7%. Meno di quanto prospettato dai sondaggi pre-elettorali. Un fatto che ha consentito di eleggere tre consiglieri. Due gli uscenti riconfermati: Concetta Amella e Antonino Randazzo. Il terzo eletto della compagine grillina è Giuseppe Miceli, nella vita ingegnere informatico. Un omonimo dell’ex candidato sindaco del centrosinistra Franco Miceli. Una vittoria contestata dall’ex capogruppo Viviana Lo Monaco, prima dei non eletti, che ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Telegrafica ma dura la replica del consigliere del M5S Antonino Randazzo: “Quando la volpe non arriva all’uva”.

L’esposto di Viviana Lo Monaco (M5S)

Profilo, quello di Giuseppe Miceli, che ha ricevuto 783 preferenze. Quasi il doppio di quelle conseguite da Viviana Lo Monaco (396). Ma la capogruppo uscente non ci sta e spiega così le ragioni del ricorso alla magistratura. “L’esposto, depositato lunedì 27 giugno, è contro coloro i quali hanno contribuito a vario titolo e con diverse condotte a trarre in inganno l’effettiva volontà dell’elettore. E ad arrecare pregiudizio a tutti gli altri candidati al consiglio comunale”.

Tra i firmatari della denuncia ci sono anche tre tra i candidati al consiglio comunale di Palermo alle scorse elezioni amministrative: Viviana Lo Monaco, consigliere comunale uscente, Francesco Prestigiacomo e Francesco Mondello. “Il sospetto di un inganno a danno degli elettori del Movimento 5 Stelle di Palermo, che avrebbe portato un perfetto sconosciuto a rappresentare i cittadini in Consiglio comunale nei prossimi cinque anni, mi ha costretto a rivolgermi alla magistratura per i dovuti approfondimenti”, spiega la consigliera uscente.

“Dal 2014 appartengo ufficialmente alla comunità pentastellata – prosegue Viviana Lo Monaco -. Ne condivido i valori fondanti di trasparenza, onestà e partecipazione. In questo solco si inserisce questa iniziativa. Atto frutto di una dolorosa riflessione rispetto a una campagna elettorale locale che non ha portato ai risultati sperati, puntando forse più alla collezione di consensi e non abbastanza alla valorizzazione del progetto collettivo, vero tratto distintivo di un modo nuovo di fare politica. Io, come tantissimi candidati, ci ho messo la faccia e il cuore. Dispiace e spaventa il velo di ombra e silenzio che dal 13 giugno ha avvolto il candidato misterioso (Giuseppe Miceli n.d.r.). Il secondo più votato, quasi a proteggerlo dai cattivi pensieri. Sono certa che in tanti, tra attivisti, portavoce ed ex candidati, sperano come noi che sia fatta la necessaria chiarezza”.

La replica di Steni Di Piazza: “Esposto non porterà a nulla”

Non tarda ad arrivare la replica dal gruppo pentastellato. E’ il coordinatore della lista di Palermo del M5S Steni Di Piazza a rispondere alla capogruppo uscente. “Tra fine marzo e aprile abbiamo vagliato centinaia di profili e curriculum per poter garantire i migliori candidati al Movimento 5 Stelle. A ciascun consigliere e parlamentare é stato chiesto di proporre candidature. Come nella logica del M5S, abbiamo accolto non solo attivisti, ma anche professionisti e esponenti della società civile. Mi fa sorridere che una ex consigliera non eletta, che ben conosce le competizioni elettorali, abbia fatto un esposto che non porterà a nulla contro una candidatura ed una elezione regolare”.

Una replica al vetriolo quella di Steni Di Piazza, che rimprovera a Viviana Lo Monaco l’incapacità di sapere accettare il risultato. “Nella vita, ed a maggior ragione in politica, bisogna anche saper perdere. Il nostro consigliere eletto Giuseppe Miceli, che ringrazio per l’impegno profuso in campagna elettorale, è un ingegnere che ha contribuito ad organizzare i V-Day a Palermo nel 2007-08 – prosegue Di Piazza -. Emigrato al nord alcuni anni fa, è tornato di recente a Palermo e dobbiamo ringraziarlo per aver dato la sua disponibilità a dare una mano in prima persona. Mi dispiace solo che i tre candidati che hanno presentato l’esposto non abbiano capito lo spirito comunitario che ha caratterizzato la campagna elettorale degli altri candidati del M5S di Palermo”.

La risposta di Viviana Lo Monaco a Steni Di Piazza

A qualche ora di distanza, è arrivata la replica dell’ex capogruppo Viviana Lo Monaco. “Il motivo che ci ha spinto a presentare l’Esposto non è il fatto che il candidato M5S al Consiglio comunale ???????? ?????? abbia lo stesso cognome del candidato sindaco. Bensì che ?’???????? ??? ?? ????? ??? ????? ??́ ??????????. Questo ci induce a ritenere che le preferenze di cui si è avvantaggiato fossero in realtà dirette al più noto Francesco Miceli, e che la sua candidatura sia stata presentata allo scopo di profittare del possibile errore dell’elettore”.

“Il senatore Di Piazza – prosegue Viviana Lo Monaco – ha ringraziato Giuseppe Miceli per ‘l’impegno profuso in campagna elettorale’. Noi siamo curiosi di capire di quale impegno egli stia parlando. Ciò visto che costui non è mai stato presentato agli altri candidati del Movimento. Non ha mai partecipato ai numerosi eventi promossi dal M5S durante la campagna elettorale; agli incontri tra i candidati; al pranzo con il nostro presidente Giuseppe Conte; agli incontri con il candidato sindaco e anche agli eventi di chiusura campagna elettorale. E non abbia fatto neanche un fac-simile con la propria foto. Un’assenza costante che andrebbe giustificata a tutti quelli che invece si sono spesi quotidianamente durante la campagna elettorale. Per scovare un momento di partecipazione di Giuseppe Miceli, il senatore deve risalire al lontano 2007, proprio perché non si può citare nulla da lui fatto in questa competizione elettorale”.