“Nel vasto coro che si è formato contro la decisione di Musumeci di fare entrare nel Governo regionale la Lega, in verità successivo alla immediata presa di posizione dura e netta di Salvo Fleres, portavoce di Unità Siciliana-LeApi, spiccano gli esponenti siciliani del PD”,  dichiara Salvatore Grillo Morassutti, che di Unità Siciliana è Presidente del Consiglio nazionale.

“Questo ci fa piacere però ci permettiamo di suggerire all’onorevole Barbagallo, che sembra si accinga a divenirne Segretario Regionale, di approfittare del proprio insediamento per assumere alcuni impegni nei riguardi dei siciliani. Potrebbe ad esempio schierarsi per la costruzione del Ponte sullo stretto, opera che il Governo Prodi bloccò nonostante fosse già in fase di inizio lavori. Oppure potrebbe dichiararsi indignato per il commissariamento del Governo Regionale che Renzi, Presidente di un Governo a maggioranza PD, operò nella scorsa legislatura, imponendo assessori inviati in Sicilia per “guidarne” le finanze, ma in realtà per portare il governo Crocetta (voluto ed appoggiato dal PD) a rinunciare a miliardi di euro giustamente richiesti dalla Regione.

Una dichiarazione di questo genere, magari unita all’indicazione per i parlamentari nazionali siciliani del PD eletti in Sicilia, di modificare il decreto “illiquidità” e di vegliare, al di là della disciplina di partito, sugli interessi dei siciliani, legittimerebbe la presa di posizione assunta sulla decisione di Musumeci. Questo sì che ci farebbe ancora più piacere, conclude Grillo Morassutti.

Intanto stamane Palermo si è svegliata tappezzata di striscioni con un messaggio molto duro: “No beni culturali alla Lega Nord – Musumeci dimettiti!”.
“Una scelta che ha letteralmente mandato su tutte le furie migliaia di siciliani e siciliane” si legge in una nota degli organizzatori della protesta. Negli ultimi giorni, infatti, si è formato su Facebook il gruppo “No Beni Culturali alla Lega Nord – Musumeci Dimettiti!”, che conta ormai circa 30.000 iscritti.
Si leggono commenti di ogni tipo e alcuni vanno ben oltre la critica politica. “Il Presidente della Regione si è schierato ufficialmente contro i siciliani. Non gli permetteremo di terminare il mandato come se niente fosse” oppure “è una vergogna far entrare nel parlamento siciliano la Lega Nord a occupare un posto che fu del grande professore Tusa”.