“Il Cnpp non prenderà parte alla cerimonia per la festa del corpo della polizia penitenziaria, perché non c’è nulla da festeggiare”. E’ quanto afferma la segretaria regionale del coordinamento nazionale polizia penitenziaria, che ha inviato una nota al provveditore regionale dove si annuncia che anche quest’anno la sigla diserterà la cerimonia della festa del corpo di polizia penitenziaria organizzata presso la casa circondariale Antonio Lorusso di Pagliarelli a Palermo.

Mezzatesta: “Situazione di forte criticità e disagio lavorativo del personale”

“La situazione all’interno delle carceri è di forte criticità e disagio lavorativo del personale di polizia penitenziaria negli Istituti della regione, riteniamo che non ci sia nulla da festeggiare – dice il vice segretario regionale Maurizio Mezzatesta – il personale è allo stremo, continuano gli insostenibili carichi di lavoro, gli accorpamenti di più posti di servizio nello stesso turno, nonché la richiesta giornaliera di straordinario oltre il massimo consentito. Ormai le 36 ore settimanali previste dal contratto di lavoro, sono un lontanissimo ricordo dovuti in primis dalla gravissima carenza di organico che va a inficiare perfino i diritti soggettivi del personale di polizia penitenziaria, che si vede pertanto continuamente stravolta la programmazione dei turni e del tempo libero da dedicare alla famiglia o ai propri hobby”.

Le aggressioni, aumentano i ricoveri in ospedale tra gli agenti

Per il Cnpp una situazione insostenibile per la mancanza di tecnologia in alcune strutture, le aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria sia fisiche che verbali e le condizioni precarie di salute del personale che hanno fatto registrare negli ultimi anni un aumento di ricoveri tra gli agenti.

Cambio di rotta che stenta ad arrivare

“Da tempo chiediamo un cambio di rotta che da anni stenta ad arrivare – dice il segretario regionale Domenico Del Grosso -, abbiamo chiesto l’arrivo di un contingente numero di personale e contestualmente per alcune strutture di vecchia costruzione come l’Ucciardone di Palermo la chiusura delle sezioni con minor numero di detenuti”.

Articoli correlati