Stato di agitazione degli agenti di polizia penitenziaria e astensione facoltativa dalla mensa ordinaria di servizio”. E’ quanto afferma il segretario regionale del Cnpp Maurizio Mezzatesta che ha inviato una nota al provveditore regionale visto la situazione di forte criticità e la rottura delle trattative con la direzione del carcere maresciallo Di Bona, ex Ucciardone a Palermo.

“Personale allo stremo, insostenibili carichi di lavoro

“Da mercoledì prossimo avrà inizio l’astensione facoltativa della mensa ordinaria di servizio fino al 10 marzo, su base volontaria, non escludendo l’organizzazione ad oltranza di eventuali e ulteriori forme democratiche di protesta – continua Mezzatesta -, il personale è allo stremo, continuano gli insostenibili carichi di lavoro, nonché la richiesta giornaliera di straordinario, ove le 36 ore settimanali sono un lontano ricordo dovuti in primis dalla gravissima carenza di organico che va a inficiare perfino i diritti soggettivi del personale di polizia penitenziaria che si vede pertanto in parte stravolta la programmazione dei turni e del tempo libero da dedicare alla famiglia o ai propri hobby”.

“Struttura borbonica, mancanza di tecnologia e continue aggressioni agli agenti penitenziari”

Per il sindacato una situazione insostenibile. “Non ultimo – aggiunge il segretario – la mancanza di tecnologia in una struttura borbonica oramai non a passo con i tempi ed infine le aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria sia fisiche che verbali. Chiediamo da tempo un cambio di rotta che da anni stenta ad arrivare ed abbiamo investito la segreteria generale nel farsi portavoce negli uffici superiore per l’avvicendamento del direttore e comandante all’Ucciardone”.

Sempre più numerose le aggressioni nelle carceri siciliane

Le aggressioni nelle carceri siciliane si verificano purtroppo sempre più frequentemente e non solo all’ex Ucciardone. A febbraio nel penitenziario piazza Lanza a Catania 6 detenuti hanno aggredito un agente. La vittima è stata costretta e recarsi al pronto soccorso.
Due settimane fa aggrediti due agenti nel carcere di Trapani perché il detenuto non voleva che battessero le inferriate col manganello. E’ la ricostruzione dei fatti del sindacato della Uilpa polizia penitenziaria che fa emergere l’ennesimo pestaggio dentro le mura dei penitenziari siciliani. Un escalation senza fine di violenza.

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