Una lettera al Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per chiedere il rispetto degli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali in merito all’incremento di organico dei nuclei traduzioni e piantonamenti in Sicilia.

A siglarla è il segretario nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria Armando Algozzino che punta l’indice contro “ l’inspiegabile blocco degli interpelli per i nuclei provinciali di Agrigento, Palermo, Catania Bicocca e Caltagirone”, malgrado una delibera di concertazione con le segreterie regionali delle sigle che rappresentano il personale di Polizia Penitenziaria sottoscritta l’8 giugno scorso.

“L’accordo sindacale – spiega Algozzino – avrebbe dovuto essere rispettato anche alla luce del fatto che scaturiva da una proposta dell’Amministrazione Penitenziaria, consapevole delle difficoltà operative registrate dai nuclei in Sicilia a causa delle carenze di organico”.

Nella stessa lettera – trasmessa per conoscenza anche ai vertici nazionali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Algozzino stigmatizza inoltre il comportamento di “certe organizzazioni sindacali ballerine, autrici di alcune note successive all’accordo, che spesso cambiano le posizioni assunte nella fase di concertazione”.

“Ecco perché la UILPA Polizia Penitenziaria – si legge ancora nella nota del segretario nazionale – chiede il rispetto degli accordi sottoscritti e il completamento delle procedure relative agli interpelli, già emanati, intrapresi nelle sedi di Agrigento, Palermo, Catania Bicocca e Caltagirone”.

A preoccupare l’esponente sindacale è l’assenza di condizioni di sicurezza nei servizi di traduzioni e piantonamenti, diretta conseguenza del mancato incremento dell’organico.

“Semplicemente assurdo che possa uscire da qualsiasi nucleo – aggiunge Algozzino – una scorta composta da sei agenti e venticinque detenuti in regime di alta sicurezza”.

A conclusione della lettera, il segretario chiede l’invio delle graduatorie dei vari interpelli ai sensi della legge sulla trasparenza.

“Siamo certi – si legge – che, in considerazione della gravità di quanto denunciato, il Provveditorato terrà nella massima considerazione la tutela e la sicurezza del personale e dei detenuti tradotti”.