• L’assessore risponde al presidente della commissione Antimafia
  • Falcone: “Stiamo mandando avanti i raddoppi delle ferrovie”
  • “Ponte Ulisse farebbe saltare tappo ideologico e sarebbe vera fine di Odissea”
  • Fava accoglie l’invito: “Sono già in viaggio”

L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone replica a Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia della Regione Siciliana, sulla questione del Ponte sullo Stretto e, inoltre, lo invita alla consegna dei nuovi treni “Pop” della settimana prossima.

Dice Falcone: “La prossima settimana arriveranno in Sicilia altri due dei nuovi e moderni treni “Pop”, il 79 e l’83, che il governo Musumeci ha voluto per la nostra Isola. Invito fin da adesso l’onorevole Fava a essere presente alla consegna dei convogli, a Messina o se preferisce a Palermo”.

Falcone: “Avremo 21 treni Pop operativi”

E continua: “Potrà toccare con mano e conoscere al meglio qualità e caratteristiche della flotta ferroviaria in costante sviluppo della nostra Regione, tra le prime in Italia ad aver già messo al servizio degli utenti ben sedici di questi “Pop” di ultima generazione. Alla fine delle consegne previste ne avremo in totale ventuno, operativi da Palermo a Catania, passando per Messina e Siracusa”.

Claudio Fava aveva commentato ironicamente il nome “Ulisse” che il presidente della Regione Nello Musumeci aveva dato alla struttura parlando di “Odissea che rimane ai siciliani”.

“Ponte Ulisse porta alta velocità sullo Stretto”

Marco Falcone continua illustrando lo stato dei lavori dei raddoppi dei tratti ferroviari principali (Catania-Messina e Palermo-Catania) aggiungendo:

“Con i raddoppi delle ferrovie Catania-Messina e Palermo-Catania che stiamo mandando avanti – prosegue il componente del governo Musumeci – ammoderniamo le infrastrutture, accompagnando questo sforzo al rinnovo del materiale rotabile fino, purtroppo, ai limiti che ci pone l’assenza del collegamento stabile fra Sicilia e Calabria. Il Ponte “Ulisse”, portando l’Alta velocità sullo Stretto, farebbe saltare il tappo ideologico che soffoca da decenni le aspirazioni della nostra Isola e del Sud, riducendoci a periferia della periferia. Allora sì – conclude Falcone – che sarà davvero finita la vera Odissea, quella lunga centosessant’anni del ritardo del Mezzogiorno e della Sicilia rispetto al resto d’Italia e d’Europa”.

Fava accoglie l’invito “Mi sono già messo in viaggio”

Il presidente della commissione Antimafia risponde ad Armao. Queste le sue parole: “Accolgo con piacere l’invito dell’assessore Falcone. Visti i tempi di percorrenza necessari per gli spostamenti in Sicilia mi sono messo già in viaggio. Se, nel frattempo, non dovessero essere aumentate le interruzioni sulla rete ferroviaria o stradale in una settimana dovrei poter arrivare in tempo per assistere alla, immagino fastosa, cerimonia di consegna dei due nuovi treni”.

La replica dell’assessore

E’ diventato ormai ping-pong di risposte tra l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone ed il presidente della commissione antimafia all’Ars Claudio Fava. Questa volta è Falcone che risponde: “In effetti l’onorevole Fava, mettendosi in treno già da oggi, prende una saggia decisione, considerato infatti quanto mostri di conoscere poco la realtà della nostra regione. Da qui a domenica sera, quando i moderni treni “Pop” supereranno lo Stretto a bordo di traghetti – come si usava già cento anni fa – e giungeranno a Messina, egli avrà tutto il tempo di confrontarsi con le esigenze del territorio e con la nostra rete ferroviaria, purtroppo condannata a rimanere monca per l’assenza del Ponte”.

E conclude: “Se invece l’onorevole Fava non vorrà scomodarsi troppo possiamo fornirgli quando lo riterrà una semplice sintesi degli ultimi tre anni di opere ferroviarie realizzate, opere in via di realizzazione e opere in fase di avvio dopo attese di venti o trent’anni. Eventualmente, il pamphlet potremo consegnarglielo già il 5 maggio prossimo, quando a Palermo daremo avvio alla costruzione della galleria al Vicolo Bernava, opera ferma da quasi un decennio e che, grazie alle demolizioni già compiute, ha liberato dal degrado una porzione di città”.