“Occorre unire tutte le energie e fare sintesi perché sulla realizzazione di una importantissima opera come il Ponte sullo Stretto, una infrastruttura decisiva per lo sviluppo del Mezzogiorno e per la crescita del Paese, non si può più tergiversare”. Lo ha detto Saverio Romano, della Fondazione Magna Grecia, in merito al Ponte sullo Stretto, nel corso dell’evento di Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia organizzato al Teatro Massimo di oggi.

“Non sarà cattedrale nel deserto”

“Bisogna passare dalle parole ai fatti – dice l’ex ministro Lupi – purtroppo sono decenni che si parla di ponte sullo stretto con degli stop and go. Un governo politico come quello che si è insediato da sei mesi del nostro paese finalmente attua un programma, così come l’abbiamo attuato nel 2016 quando decidemmo di sbloccare l’altra velocità che si è realizzata e si è realizzata bene”. Per il contestatori poi dice, “Il Ponte sullo stretto non sarà una cattedrale nel deserto. Sono vent’anni che si parla di Ponte e in questi vent’anni da un punto di vista infrastrutturale la Sicilia è il sud sono diventate un deserto o sono diventate il massimo dell’espressione di tutte le opere complementari che erano necessarie? La risposta è molto semplice le grandi opere sono quelle che dimostrano l’attenzione di uno Stato come priorità”.

Un’analisi eterogenea

Un’analisi eterogenea che offrirà diversi punti di vista, importanti spunti di riflessione sulla centralità dei grandi investimenti in infrastrutture e mobilità nel Mezzogiorno, anche in considerazione delle prospettive connesse all’attuazione del PNRR. “E’ in gioco il futuro del territorio e la speranza di un riscatto economico e sociale, senza considerare l’obiettivo della continuità territoriale e della valorizzazione del ruolo della Sicilia e della Calabria nel Mediterraneo”, aggiunge Romano, vicepresidente della Fondazione Magna Grecia nel corso del meeting tenutosi stamane al teatro Massimo.

Una giornata dedicata alla sfida infrastrutturale

Una giornata dedicata alla sfida infrastrutturale, politica, economica e sociale della costruzione di un’opera fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia. Tra i relatori il ministro Raffaele Fitto, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e della Regione Calabria Roberto Occhiuto. “Si parla del Ponte da troppi anni e continuiamo ad assistere a parole, parole, parole, ma di fatto non è stato realizzato nulla. Realizzare il ponte è assolutamente necessario per lo sviluppo della Sicilia, ma anche dell’Italia. Non realizzarlo è un ostacolo per lo sviluppo dell’isola. E’ una sfida utile e necessaria!”. Con parole, Raffaele Bonsignore, presidente Fondazione Sicilia, ha dato il via al vertice palermitano. “Voglio lanciare un appello: basta promesse, basta parole, dobbiamo passare ai fatti!”, aggiunge Bonsignore.

A Palermo un evento storico

A Palermo un evento nel quale eccellenze di diversi settori strategici per l’Italia del sud analizzeranno le molteplici sfide che una grande infrastruttura come il Ponte che collegherà Calabria e Sicilia comporterà: una sfida infrastrutturale, politica, sociale ed economica. “Questo è un evento storico – ha detto Gianluca Manenti, presidente Confcommercio Sicilia – sia per la Sicilia e anche per l’Italia che cambierà il paradigma di quello che è il concetto delle imprese. Ed è proprio in questi momenti che si concentra l’intelligence economica del territorio siciliano. È un momento per ripartire dal territorio siciliano. Con l’iniziativa del ponte sullo stretto ci saranno buone iniziative per la Sicilia, un momento per ripartire dopo tanto disordine economico e sociale che c’è stato”.

 

 

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