Pezzi di cornicione si sono staccati e Porta Nuova rimane chiusa al transito a Palermo. Per mettere in sicurezza la volta del monumento l’esercito, che ne è il proprietario, sta lavorando da un paio di giorni. Sembrava fosse stato lasciato solo un piccolo passaggio per i pedoni sul lato destro, scendendo verso i Quattro Canti, per evitare di costringerli a un giro larghissimo. In realtà, l’interdizione è totale, qualcuno invece ha strappato la rete arancione per creare un passaggio.
Si chiude tutto il varco
In queste ore i tecnici stanno provvedendo a ripristinare la chiusura di tutto il varco. Il complesso monumentale cinquecentesco è stato ripetutamente, nel corso degli ultimi sei anni, oggetto di interventi di restauro a favore della facciata e della balaustra che mostrava segni di cedimento.
Varco limitatamente aperto
Il varco solitamente è aperto alle auto, ma in maniera molto limitata: forze dell’ordine, autorizzati e residenti perché non solo è in zona a traffico limitato ma fa pienamente parte di quel processo di pedonalizzazione che ha riguardato il percorso arabo-normanno.
Le origini della nascita di questo bene culturale
La Porta Nuova, adiacente al Palazzo dei Normanni, è stata per secoli il più importante accesso a Palermo via terra. Da essa partono il corso Vittorio Emanuele, o Cassaro, la principale arteria cittadina, e, all’esterno, il corso Calatafimi, la strada verso Monreale. Lo storico Tommaso Fazello documenta l’apertura del primitivo varco nel 1460 ed era denominato Porta dell’Aquila. Contestualmente vi fu la chiusura di un varco d’accesso inserito nella cinta muraria a meridione. Porta Nuova è costituita da un solo ordine di colonne e cornicione.
Un sito da preservare
Porta Nuova è sicuramente un sito da preservare per la sua storia e la sua bellezza. La struttura in sé rappresenta un vero e proprio “arco trionfale” realizzato in pietre d’intaglio, ornato di statue, busti, pigne, colonne, pilastri, cornicioni, balaustre, finestre, fregi, festoni, ghirlande, mascheroni, iscrizioni marmoree e un’aquila che però a suo tempo fu rimossa perché considerata pericolante.
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