Parlare di internazionalità e multiculturalità significa anche poter coinvolgere l’arte e la cultura, ampliando il dialogo nei confronti di soggetti diversi. E’ l’obiettivo del progetto di arte contemporanea “Station – Fermata creativa” del pittore Tommaso Chiappa e lo studio legale internazionale Diamiani&Damiani LAB, i cui lavori esposti si concentrano sulla diversità culturale tra i paesi del mondo. L’iniziativa rientra all’interno degli eventi inseriti nel cartellone di Palermo Capitale della Cultura 2018, con l’idea di condividere il progetto sulle piattaforme disponibili per lo studio Damiani&Damiani ed allargare la propria visibilità sul territorio nazionale e internazionale.
Tommaso Chiappa è art director dell’evento, che vedrà la sua ultima tappa sabato 27 ottobre con un incontro che si terrà, dalle ore 18 e ad ingresso gratuito, presso lo studio legale Damiani&Damiani di Palermo, in cui sarà proiettato il video art che raccoglie immagini e testimonianze del progetto, iniziato a maggio scorso con la performance artistica del pittore a Villa Trabia.
“Il progetto si è sviluppato in tre fasi – dichiara l’artista – in questa terza parte presenteremo “Global Station”, un’installazione che intende creare professionalmente e artisticamente dialoghi essenziali per la crescita e l’integrazione con il resto del mondo. Inseriremo, infatti, anche opere inedite, sempre con l’obiettivo di mostrare un collegamento tra l’arte e il cambiamento sociale. Si tratta di una proposta anche internazionale, perché alcune opere sono state spedite in diversi studi, come Torino, Roma, Panama”.
Il laboratorio di idee e contenuti intende, infatti, promuovere il territorio oltre i confini geografici che lo delimitano. “Abbiamo lanciato il laboratorio di arti visive – continua Tommaso Chiappa – proponendo altri eventi, per raccontare la Sicilia e non solo. E’ un modo nuovo di lavorare, che vuole portare l’arte nei luoghi di lavoro, coinvolgere il visitatore in contesti inusuali. Lo studio diventa così serbatoio di energie e idee, le professioni si possono intrecciare per permettere loro di dialogare con l’arte e creare spazi di riflessione sulla multiculturalità. L’elemento della cultura è fondamentale, perché ci consente di coinvolgere più soggetti ad ampio raggio”.
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