Come la missione di ‘speranza e carità‘ rappresenta uno dei doni più grandi che Fratel Biagio Conte ha lasciato alla città di Palermo. “Ti posso chiamare fratello” è il titolo del nuovo libro di Alessandra Turrisi e Roberto Puglisi, presentato il 9 gennaio alle ore 19 presso la cattedrale di Palermo. Un viaggio che racconta la missione del frate sempre pronto a porgere una mano agli “ultimi” della società, “la Missione nasce dall’esperienza profonda di chi ha incominciato a cercare la verità, la vera libertà e la vera pace, distaccandosi dal mondo consumistico” – diceva Biagio Conte -. A moderare l’evento, è stata la giornalista Fernanda di Monte che ha aperto l’incontro con l’introduzione di Mons. Corrado Lorefice.

La storia, l’eredità e le gesta di quest’uomo, raccolte nel nuovo volume redatto dai i due giornalisti, i quali, sono stati impegnati durante la presentazione, a raccontare l’eredità spirituale di Fratel Biagio Conte, quel “piccolo servo inutile” dagli occhi azzurri illuminati dalla fede divenuto un punto di riferimento per l’universo di derelitti, un luogo di accoglienza per gli scartati della terra, un luogo in cui la speranza non muore.

Chi era Biagio Conte

Nato a Palermo il 16 settembre 1963, figlio di una famiglia agiata (i suoi erano imprenditori edili), Biagio Conte ha iniziato il suo cammino di fede rifugiandosi nel silenzio. Così raccontava la sua scelta: «La Missione nasce dall’esperienza profonda di chi ha incominciato a cercare la verità, la vera libertà e la vera pace, distaccandosi dal mondo materialistico e consumistico. Stanco e dalla vita mondana che conducevo, ho sentito nel cuore di lasciare tutto e tutti; me ne andai via dalla casa paterna il 5 maggio 1990 a 26 anni, con l’intenzione di non tornare più nella città di Palermo, perché questa città e società mi avevano tanto ferito e deluso. Mi addentrai tra la natura e le montagne all’interno della Sicilia, iniziando un’esperienza di eremitaggio tra montagne, laghi, fiumi, sotto il sole, la luna e le stelle. Poi successivamente cominciai a sentire sempre più che Gesù (quell’uomo giusto che ha donato la vita per noi) mi portava con lui per fare una esperienza che successivamente avrebbe stravolto tutta la mia vita; ho camminato molto scaricando le tensioni e le scorie della vita mondana, nel silenzio e nella meditazione mi sentivo sempre più libero e pieno di pace, non avevo nulla con me, eppure era come se avessi tutto».

«Come spinto da un vento impetuoso – raccontava – ho iniziato a camminare, da pellegrino, attraverso le regioni dell’Italia fino ad arrivare ad Assisi, da san Francesco, a cui ho tanto sentito di ispirarmi per la sua profonda umiltà e semplicità e per l’aver donato la sua vita per Gesù e per il nostro prossimo. Durante il lungo viaggio ho incontrato diversi poveri e trasandati che mi riportarono alla mente quei volti poveri e sofferenti che vedevo nella città di Palermo. Pian piano, cominciai a capire il progetto “Missione”: dedicare la mia vita per i più poveri dei poveri».

“Ti posso chiamare fratello?”, il libro

Fratel Biagio Conte ha lasciato la vita terrena il 12 gennaio 2023, dopo una malattia affrontata con la forza, la fede e la speranza con cui ha sempre vissuto. Alessandra Turrisi e Roberto Puglisi racconteranno perché la sua opera e le sue battaglie hanno lasciato un segno, un’eredità per la chiesa e per la società tutta. Che non va dispersa, ma custodita e raccontata.

Articoli correlati