“Fa piacere leggere che il Dirigente generale Sciacca si è reso conto che i precari ex Pip hanno diritto ad essere trattati esattamente come tutti gli altri lavoratori”. E’ forse sarcastica, anche se non lo ammette, Mimma Calabrò, segretario generale regionale Fisascat Cisl nel rispondere all’intervista rilasciata a BlogSicilia dal dirigente negerale del Dipartimento lavoro della regione siciliana

Il confronto a distanza fra i due

Ma facciamo un passo indietro. la vicenda riguarda la gestione dei precari ex Pip in carico alla Regione. Il sindacato lamenta ritardi nei pagamenti, nella consegna dei cedolini e in vari adempimenti e dopo incontri e manifestazioni la scorsa settimana, dalle colonne di BlogSicilia, Calabrò è arrivata a chiedere le dimissioni di Sciacca

Il dirigente generale non ci sta

Una richiesta tacciata come ‘ingenerosa’ dal Dirigente generale che non ci sta e in una intervista a BlogSicilia ha spiegato la sua visione delle cose raccontando quanto di buono la Regione ha fatto e continua a fare per i precari siciliani, quasi novemila gestiti dal dipartimento

Dalle parole passare ai fatti

“Le parole del direttore sciacca ci fanno piacere – dice adesso Calabrò – ma occorre passare dalle parole ai fatti. Non vedo perché mai i precari dovrebbero essere trattati in modo diverso dagli altri lavoratori. e’ naturale che debbano ricevere il dovuto ogni mese”

Le esigenze

“Confermo, però, che nel dipartimento vige il caos. Incartamenti sparsi per le scrivanie. Ma non si tratta solo di mettere ordine. Il bonus Renzi a cui fa riferimento anche Sciacca, ad esempio, non viene erogato regolarmente. in un anno i lavoratori hanno ricevuto circa 600 euro con pagamenti ‘occasionali'”

Gli assegni familiari

“Siamo, inoltre, giunti alla fine dell’anno e ci sono precari che non hanno ancora ricevuto gli assegni familiari. e non c’è un punto di riferimento, non c’è un funzionario incaricato al quale possano rivolgersi”.

Nessuna direttiva agli enti utilizzatori

“Mancano del tutto, poi, le direttive agli enti utilizzatori tanto che non vengono riconosciuti i 3 giorni in caso di lutto e le 4 giornate festività di soppresse, solo per fare qualche esempio. Si è creata una situazione a macchia di leopardo con alcuni enti che concedono questi diritti de altri che non lo fanno”

Per quel che riguarda, poi, i pagamenti “temo fortemente – dice la sindacalista per il sussidio a partire da gennaio”

Trattenute sindacali

“Assurda – continua la sindacalista – la domanda che si pone il dirigente sul ritardo del versamento delle quote sindacali. Mi rifiuto di commentare tale infelice dichiarazione. Una pseudo domanda che appare del tutto tendenziosa e con la quale potrebbe sorgere il dubbio che si voglia, artatamente, spostare l’attenzione da serissime problematiche che riguardano le sorti e la dignità lavorativa degli ex pip a questioni sterili e futili”.

Poi l’offerta di pace

Ma Calabrò non vuole proseguire nello scontro “Invito con serenità e in modo costruttivo e non polemico a concentrarsi e a creare le condizioni per evitare i disservizi che ricadono su questi lavoratori. Non possono pagare loro lo scotto delle disfunzioni organizzative o della mancanza del personale. Non oso pensare cosa accadrebbe se gli stessi trattamenti fossero applicati ad altre categorie di lavoratori. Ci si occupi concretamente e non soltanto a parole di come risolvere i problemi delle lavoratrici e dei lavoratori piuttosto che nascondersi dietro un dito per giustificare le proprie inefficienze. Dobbiamo concentrarci sul comune interesse, ciascuno per le proprie competenze, del ridare dignità a questa gente”

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