I precari siciliani direttamente gestiti dal Dipartimento regionale al lavoro sono quasi novemila e si sta facendo una grande opera per dare loro dignità e portarli verso lo stabilizzazione.

I precari ed il dirigente generale della Regione

A parlare a BlogSicilia è il dirigente generale del Dipartimento Lavoro della Regione siciliana Gaetano Sciacca. L’alto funzionario della Regione non ci sta alle critiche che gli sono state mosse da parte sindacale fino a chiederne le dimissioni e vuole raccontare la sua verità sulla situazione che si vive in Sicilia

“Ho trovato gli attacchi della Fisascat ingenerosi – dice Sciacca – perché è certamente vero che siamo in una situazione di carenza ormai ‘cronica’ di personale ma è altrettanto vero che stiamo proferendo ogni sforzo per normalizzare la situazione di questi lavoratori precari”.

Quasi novemila precari gestiti

“Fra ex Pip, lavoratori Asu e varie altre forme di precariato il Dipartimento si trova a gestire quasi novemila persone. La nostra priorità è restituire dignità a queste persone. Per noi sono lavoratori come tutti gli altri ed hanno diritto ad essere tratti allo stesso modo”.

Azzerati i ritardi nei pagamenti

“Da quando sono alla guida del Dipartimento abbiamo azzerato i ritardi nei pagamenti. I sussidi vengono erogati ogni mese perché è giusto che sia così. Queste persone devono ricevere quanto dovuto esattamente come qualsiasi altro lavoratore dipendente. Parimenti abbiamo attivato il bonus Renzi per tutti i lavoratori ex PIP.

Ritardi sui cedolini

“Qualche ritardo lo registriamo nella consegna dei cedolini, lo ammetto. E probabilmente nel pagamento delle trattenute sindacali. Forse è questo il problema? Per noi la priorità e non lasciare senza soldi le famiglie dei precari. Le carenze di organico sono, poi, reali e producono qualche intoppo ma non devono pagarne le conseguenze i lavoratori precari”

Non solo gestione diretta ma anche normativa

“L’impegno del Dipartimento non si limita a garantire i pagamenti. Siamo stati noi gli estensori delle norme per la stabilizzazione dei precari come gli Asu e il fatto che l’articolo 36 sia stato impugnato dal Consiglio dei Ministri è solo frutto di un corto circuito romano. Anche per gli ex Pip bisognerà giungere ad un percorso di stabilizzazione perché è giusto che sia così ed è il nostro impegno”.

Gli impegni del Dipartimento

“Siamo impegnati su più fronti a partire dal tavolo tecnico a Roma per le stabilizzazioni. E in questi mesi abbiamo lavorato anche ad altri fronti di crisi che vanno dalla rendicontazione della cassa integrazione Covid19 , fino alla vicenda ex Pumex che siamo riusciti a chiudere facendo transitare i lavoratori in Resais. Insomma è un impegno a tutto tondo per i lavoratori, per i precari, per la dignità e stabilità. Ed è giusto che loro sappiano, che l’opinione pubblica sappia cosa facciamo tutto il giorno, tutti i giorni”

Articoli correlati