Stipendio di novembre in ritardo per i precari ex Pip della Regione siciliana. Solo questa mattina è stato predisposto  il mandato di pagamento e dunque il ‘sussidio’ da 800 euro mensili non verrà pagato entro la fine del mese nonostante l’impegno assunto dalla Regione al termine del sit in di protesta indetto dalla Fisascat Cisl lo scorso mercoledì 24 novembre

Tante criticità

All’incontro in assessorato era presente anche il direttore generale del Dipartimento Lavoro. “Le criticità degli ex Pip  sono tantissime” aveva avvertito già la scorsa settimana Mimma Calabrò segretario generale Fisascat Cisl Sicilia.

“Non si riesce ad avere una interlocuzione, ogni mese c’è il rischio che non si riescano a pagare gli stipendi, non vengono pagati gli assegni familiari perché c’è poco personale, ma i lavoratori Pip non possono subire per le disfunzioni del sistema o la mancanza di personale del Dipartimento”.

Mandata fatti sotto pressione sindacale

E’ stata la battaglia sindacale e la pressione esercitata sugli uffici a sbloccare la situazione nonostante il ritardo. “Malgrado all’incontro di mercoledì scorso 24 novembre il Direttore generale del dipartimento lavoro davanti all’assessore Scavone e alla delegazione sindacale abbia affermato con certezza che il pagamento del sussidio sarebbe stato erogato entro il 30 di novembre  – ricorda Mimma Calabrò segretario generale Fisascat Cisl Sicilia –  e malgrado le nostre perplessità sulla tempistica tali da aver invitato l’amministrazione a procedere con la massima celerità lo stesso giorno 24 perché il farraginoso iter a cui il pagamento è vincolato rischiava di non permettere l’erogazione nei tempi giusti, l’amministrazione ha proceduto solo oggi con il mandato”.

“Alcune ‘sirene’ in questi giorni ammaliavano i lavoratori – denuncia Calabrò – dando certezza che i mandati erano già stati fatti ma non era vero. E giusto che i lavoratori sappiano sempre la verità. Il mandato è stata fatto solo oggi”.

I rischi anche per i prossimi stipendi

Siamo ormai alle porte di dicembre e con  l’arrivo dell’ultimo mese dell’anno arriva anche il blocco dei pagamenti e la chiusura della cassa regionale. La carenza ‘cronica’ di personale al dipartimento rischia, dunque, di creare ulteriori disagi ai lavoratori che vivono di quel sussidio. C’è il rischio concreto che sia costretti a passare le feste senza soldi se non si fa presto. “Se non risolvono i problemi strutturali e organizzativi e la carenza di personale – dice ancora Calabrò –  il tema si ripresenterà puntualmente ogni mese”

Non sono lavoratori di serie B

“I precari ex Pip non devono essere trattati come lavoratori di serie B. Significa che devono avere le loro certezze. Sono persone che lavorano 6 ore al giorno. Non è un sussidio per stare a casa, è un sussidio per rendere un servizio alla collettività.

Sono circa 2500 in attesa di stabilizzazione

I lavoratori ex Pip, ad oggi circa 2500 e con età media che oscilla tra i 50 e i 60 anni, sono in atto utilizzati nelle pubbliche amministrazioni. Per effetto di un emendamento approvato lo scorso anno, sono stati impiegati anche per fare fronte al crescente fabbisogno di risorse umane nel contrasto dell’emergenza Covid19.

La Regione siciliana agisca in tempi brevi

Calabrò ricorda ancora che  il percorso di stabilizzazione stabilito a Roma con specifica norma è valido fino al 31 marzo del 2022, quindi bisogna che la Regione siciliana si mobiliti per giungere alla loro stabilizzazione. “I lavoratori Pip devono avere la loro dignità lavorativa e la loro dignità come persone”.

 

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