Il futuro dei precari covid della scuola si fa sempre più incerto. Circa 55.000 operatori a livello nazionale che hanno dato una mano fondamentale durante la pandemia ma che, ad oggi, non sanno quale sarà il loro avvenire. Figure tanto importanti, negli ultimi due anni, quanto a rischio oggi, visto il mancato rinnovo dei contratti. Una categoria che, questa mattina, si è data appuntamento sotto la presidenza della Regione Siciliana per far sentire la propria voce e per chiedere un incontro urgente al governatore Renato Schifani.

Precari covid della scuola chiedono rinnovo contratti

I lavoratori lamentano infatti il mancato rinnovo dei contratti per il personale scolastico assunto durante l’emergenza covid. Fatto sul quale il sindacato SGB ha deciso di indire una nuova protesta, dopo gli incontri infruttuosi avuti nelle scorse settimane con diversi esponenti della politica regionale. Circa un centinaio i manifestanti radunatisi questa mattina, a cui si sono aggiunti un gruppo di operatori ex Pip. I presenti hanno intonato alcuni cori di protesta ed hanno esposto striscioni dal contenuto autoesplicativo: fra questi un cartello riportante la scritta “siamo invisibili”.

“Nelle scuole manca il personale, eppure non ci rinnovano i contratti”

Sono gli stessi operatori scolastici ad esporre le proprie difficoltà e le proprie paure per il futuro. “Siamo oggi qui a protestare per il mancato rinnovo dei contratti – ha commentato ai nostri microfoni Antonella Giuliano, ex lavoratore Ata -. Oggi chiediamo certezza del lavoro. Ci siamo prestati, in piena pandemia, a garantire il servizio scolastico. Continuiamo ad essere in un periodo nel quale il covid continua a galoppare nelle nostre scuole. Manca il personale. I dirigenti si lamentano di questa situazione, ma non ci hanno rinnovato i contratti“.

“Senza lavoro non ci sono certezze per il futuro”

Rimanere senza lavoro significa rimanere senza certezze – aggiunge inoltre un’operatrice -. Significa non avere motivo per alzarci la mattina. Le scuole erano la nostra ragione di vita e continuano ad esserlo. Noi adoriamo il nostro lavoro. Siamo assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici. Soprattutto, siamo persone che, in un periodo di pandemia come quello affrontato, abbiamo dato noi stessi per il prossimo”.

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