L’impugnativa, da parte del Consiglio dei Ministri, della norma inserita nella Finanziaria regionale che prevedeva la stabilizzazione dei precari ex Pip non scoraggia la politica siciliana intenzionata a stabilizzare la flotta dei precari siciliani.
Mentre ancora si cerca una soluzione per quella categoria di lavoratori all’Ars arriva un disegno di legge per l’accompagnamento alla pensione di un’altra categoria di precar, gli Asu, rimasti fuori da quella stabilizzazione poi impugnata.
“Il disegno di legge che riguarda la stabilizzazione dei 5.000 lavoratori Asu siciliani è stato depositato all’Ars.” comunica la deputata Rossana Cannata, prima firmataria assieme ai deputati Calderone e Lo Curto.
“Ho seguito con molta attenzione la vicenda Asu, partecipando ai tavoli tecnici tenutisi a maggio scorso assieme all’assessore al Lavoro Mariella Ippolito, per intraprendere un percorso volto a tutelare questa categoria di lavoratori, indispensabili per le funzioni che svolgono in diversi Enti”.
“Abbiamo dato la prima risposta concreta – continua la Vice Presidente della Commissione Antimafia – grazie alla quale si prevede la possibilità per i lavoratori che non ambiscono più alla stabilizzazione di optare, in alternativa alla partecipazione alle attività socialmente utili, per la fuoriuscita definitiva dal bacino di appartenenza, a fronte di una indennità interessante, garantendo alla Regione una notevole economia di spesa.
Inoltre, secondo quanto predisposto, si garantisce un contributo fino al 2038 ai datori di lavoro che assicurano l’occupazione con contratti a tempo indeterminato ,anche parziali non inferiori a 18 ore settimanali, con un compenso netto non inferiore a quello percepito in qualità di lavoratore socialmente utile. Pertanto, continueremo a impegnarci affinché questi lavoratori, e tutti i lavoratori in generale, si vedano garantiti i loro diritti”.
“Un disegno di legge che coniuga diverse esigenze – dice Tommaso Calderone, del gruppo parlamentare di Forza Italia, altro firmatario del ddl – a cominciare da quella che garantisce al lavoratore precario un traghettamento verso la pensione. È inoltre previsto un contributo interessante per i lavoratori che non hanno più particolare interesse alla stabilizzazione, garantendo alla Regione una notevole economia di spesa, con la garanzia di un contributo fino al 2038, come già fatto per altre categorie e come richiesto da molti Enti utilizzatori”.
“Con tale normativa inoltre – continua il Deputato – i datori di lavoro assicureranno l’occupazione con contratti a tempo indeterminato, anche parziali non inferiori a 18 ore settimanali, con un compenso netto non inferiore a quello percepito in qualità di lavoratore socialmente utile. Il percorso non sarà breve e sarà complicato, ma c’è fiducia e volontà per garantire un futuro a coloro i quali vivono una difficile condizione lavorativa”.
Una norma accolta con favore dal sindacato autonomo. “Esprimiamo il nostro apprezzamento per la presentazione all’Ars di un testo che va incontro alle nostre richieste e a quelle degli altri sindacati che hanno firmato la proposta da noi già presentata all’Assessorato al lavoro” dicono Vito Sardo e Mario Mingrino del Csa Dipartimento Asu Sicilia.
“Il ddl – aggiungono – ha il merito di parlamentarizzare la vertenza dando una risposta concreta a tutti i 5.000 Asu interessati. Dopo quasi 20 anni di lavoro in enti pubblici e privati ci aspettiamo che le istituzioni diano finalmente attuazione al loro diritto alla stabilizzazione più volte sancito in diverse leggi regionali”.
“Ringraziamo il primo firmatario del provvedimento – concludono Sardo e Mingrino – l’onorevole Calderone, gli onorevoli Cannata e Lo Curto che seguono la vicenda da tempo e tutti gli altri deputati che hanno sottoscritto il testo, per l’attenzione e la sensibilità mostrata. Ci aspettiamo che l’Assemblea lo calendarizzi al più presto per risolvere finalmente la questione in modo definitivo”.
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