Qualcuno è entrato – dopo avere forzato una porta laterale – nel complesso parrocchiale del sacerdote arrestato nei giorni scorsi, a San Feliciano di Magione, ed ha messo tutto a soqquadro, anche se ad un primo esame, non sembrerebbe sia stato rubato nulla.

In particolare non mancano soldi e oggetti di valore. Ad accorgersi dell’accaduto – confermato oggi all’Ansa da fonti della curia ed avvenuto probabilmente nella notte fra venerdì e sabato – è stato il diacono che ogni mattina si reca nella cappellina a recitare le lodi. La diocesi – secondo quanto apprende l’Ansa – ha presentato una denuncia per violazione di domicilio.

I vandali sarebbero entrati dopo aver divelto una porta di servizio per l’accesso alla chiesa delle persone disabili. E forzando la porta di ingresso sono arrivati fino alle stanze private del sacerdote. Hanno messo a soqquadro l’intero complesso parrocchiale, aperto le teche e gli oggetti sacri, ma, come detto, al momento non sembrerebbe mancare nulla.

Le indagini – scrive Umbria 24 che aveva anticipato la notizia – sono svolte dalla polizia municipale di Magione che al momento non è stato possibile contattare.

Don Vincenzo Esposito, parroco di San Feliciano (Perugia), è stato arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di induzione alla prostituzione dopo le indagini condotte dai carabinieri di Termini Imerese coordinati dalla procura di Palermo.

Secondo l’accusa avrebbe chiesto video e foto hard ad alcuni ragazzi siciliani, anche minorenni, in cambio di soldi e regali.

Articoli correlati