Uno screening per la prevenzione della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas). È l’iniziativa del reparto di Pneumologia della clinica Candela di Palermo che ha dedicato un open day alla diagnosi precoce di un disturbo che affligge circa il 35 per cento della popolazione maschile e il 17 per cento di quella femminile.

Le insidiose interruzioni del sonno, spesso non diagnosticate, si manifestano con sintomi diversi in uomini e donne: nei primi con russamento, apnee, sonnolenza diurna. Mentre le donne accusano affaticabilità durante il giorno, cefalea, insonnia e depressione. Tutti sintomi che peggiorano notevolmente la qualità della vita e la capacità lavorativa. E che possono persino causare un incremento nel numero di incidenti stradali.

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è associata a un incremento del rischio di patologie cardiovascolari e metaboliche ed è frequente nei soggetti obesi, nei russatori o in caso di anomalie anatomiche delle alte vie aeree. L’Osas tuttavia può essere facilmente diagnosticata con test domiciliari o di laboratorio come la polisonnografia ed esistono oggi trattamenti efficaci della sindrome.

La polisonnografia

La Polisonnografia è l’esame di riferimento per la diagnosi dei disturbi respiratori del sonno, quali, prevalentemente, apnee notturne (Osas) e roncopatie. È un esame sicuro, con un’elevata affidabilità dei risultati, non invasivo e che non comporta complicanze per il paziente data la sua semplicità di esecuzione. Consente di studiare in maniera obiettiva il sonno attraverso la registrazione di tutte le variabili fisiologiche coinvolte nei disturbi delle diverse fasi del sonno: Rem e non-Rem.

In base ad un’accurata diagnosi e attenta valutazione dei risultati del test, il medico specialista in Medicina del Sonno è in grado di diagnosticare la natura del disturbo notturno e pianificare, tenendo conto le esigenze del paziente, la terapia più opportuna.

Come si svolge

Ha l’obiettivo di monitorare e registrare l’attività cardio-respiratoria e, in alcuni casi, l’attività neurologica notturna attraverso l’utilizzo di:

  • Una fascia toracica che rilevare i movimenti di espansione del torace;
  • Una fascia addominale per rilevare i movimenti dei muscoli addominali;
  • Un pulsossimetro che viene posizionato ad un dito della mano per rilevare la saturazione periferica ossiemoglobinica e la frequenza cardiaca;
  • Una cannula nasale per rilevare il flusso respiratorio attraverso una variazione di pressione;
  • Un sensore per il russamento;
  • Un sensore di posizione che permette di rilevare la posizione corporea assunta dal paziente durante il sonno (supina, laterale o prona);
  • Elettrodi posizionati sulla cute del capo che permettono di rilevare l’attività cerebrale (parametro rilevabile solo in caso di Polisonnografia notturna neurologica).

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