Che l’ultima mossa del Professore avrebbe destato scalpore, c’era da aspettarselo. Il ritorno di Leoluca Orlando nel PD accende la miccia per le prossime Elezioni (Comunali prima, Regionali poi) che si terranno nel 2022. Le Amministrative sono previste in primavera, le regionali in autunno. In attesa delle date ufficiali, e a meno di un anno dal voto, si accende nel centrosinistra il dibattito sulle primarie.

Fava, “Pronto a lanciare comitati per mia candidatura”

Tra i primi a commentare la mossa di Orlando, Claudio Fava. Il deputato Ars, presidente della Commissione regionale Antimafia, esprime soddisfazione per l’idea del PD di lanciare le primarie: “L’apertura del Partito Democratico alle primarie è una buona notizia. Adesso occorre mettersi subito al lavoro per dare la parola ai siciliani e alle siciliane rompendo una inutile melina. Si individui rapidamente una data, non oltre quest’autunno, e diamoci delle regole certe. Io ci sono”.

Fava, che ha già manifestato l’intenzione di candidarsi alla Presidenza della Regione, ha annunciato poi che “già nei prossimi giorni” comincerà il lavoro per la costituzione dei primi “comitati per Fava Presidente”.

Terminelli, “Partecipo alle primarie”

“Leggiamo con piacere che il PD compie finalmente l’atto di apertura alle Primarie per scegliere il candidato a Sindaco di Palermo del Centrosinistra. Io – ha sottolineato Ninni Terminelli, presidente di Sinistra delle idee – sono pronto a partecipare per rappresentare il punto di vista del civismo della sinistra ambientalista e dei diritti. I partiti da soli, senza l’Altra Politica, non ce la fanno. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

Giusto Catania (Sinistra Comune), “Io non li seguirò”

“Orlando va al Pd? Si semplifica il quadro politico cittadino: finalmente da oggi anche il Pd riterrà necessario garantire una continuità programmatica e di visione in vista delle prossime elezioni comunali. Ma prima di pensare al 2022 è necessario concludere questa esperienza amministrativa risolvendo le evidenti criticità che ci sono in città”. Lo ha detto ieri l’assessore comunale all’Ambiente e alla Mobilità Giusto Catania (Sinistra Comune), a proposito dell’adesione del sindaco di Palermo al Partito democratico.

“Speriamo che possa consentire all’amministrazione comunale di trovare sponde necessarie per trovare soluzioni a problemi che coinvolgono tanti comuni italiani – aggiunge – . Sono contento che alcuni colleghi di giunta scelgano una dimensione politica, aderendo al Pd, ovviamente io non li seguirò. Continuo a pensare che sia necessario ricostruire uno spazio politico a sinistra del Pd: quello che ha fatto Sinistra Comune è stato un percorso unico in Italia che vogliamo rafforzare ed allargare anche in vista delle prossime elezioni”.

E in vista delle amministrative del 2022 Catania sottolinea: “A Palermo Sinistra Comune sta lavorando per costruire una lista unitaria di tutta la sinistra che non si riconosce nel Pd e, adesso ancora di più, riteniamo fondamentale non disperdere quella parte di militanza che si è riconosciuta nel ‘civismo orlandiano‘ che, per valori e visione, è più vicino a noi della sinistra che ai democratici”.

“Vedremo, in futuro – sottolinea Catania – se continueranno ad esserci le condizioni per un’alleanza ma nessuno pensi di far calare dall’alto alleanze e candidati. Se, come propone il segretario regionale del Pd, il prossimo candidato per Palermo sarà scelto con una partecipazione popolare e con le primarie possiamo annunciare, fin da subito, che la sinistra palermitana avrà una sua candidata o un suo candidato, ma prima – conclude Catania – bisogna essere chiari nel definire un programma in continuità con questa esperienza di governo e una coalizione senza ambiguità né trasversalismi”.

Barbagallo, “PD più compatto e rafforzato”

“Il Pd esce più compatto e rafforzato. Per noi la strada maestra a Palermo, così come alle elezioni regionali, è quella di dare voce al nostro mondo anche attraverso le primarie che rappresentano il metodo principale per la scelta del candidato sindaco o alla presidenza della Regione. Il Partito Democratico è contro gli accordi di palazzo e favorevole ad ascoltare il nostro mondo”. Così ieri, il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo a margine dell’incontro durante il quale è stata consegnata la tessera del Partito Democratico al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, alla presenza del vice segretario nazionale del Partito, Peppe Provenzano.

Primi malumori, “Filoramo si dimetta”

E dopo il ritorno di Orlando, non mancano i primi malumori tra i Dem. Mario Meli di LeftWing, l’area che nazionalmente fa riferimento a Matteo Orfini, attacca Rosario Filoramo: “Riteniamo che il segretario del Pd di Palermo, Rosario Filoramo, debba urgentemente liberare il partito dallo stato confusionale in cui lo ha cacciato rassegnando le dimissioni dalla carica di segretario. In poche settimane abbiamo assistito a ‘capriole politiche’ che assumono, al contempo, il sapore del dramma e della barzelletta: siamo passati dall’opposizione alla giunta, agli atti per il bene della città, al trionfalismo per l’adesione del Sindaco con la contestuale autocandidatura dello stesso Filoramo alla carica di primo cittadino. Tutto ciò senza alcuna condivisione con il gruppo dirigente, con una direzione correntizia, statutariamente nulla e che rischia di travolgerci in pratiche da ‘azzeccagarbugli’”.

Gelarda, “Pd verso il suicidio con l’ingresso di Orlando”

Il centrodestra non sta a guardare. Il capogruppo della Lega a Palermo, Igor Gelarda, non usa mezzi termini: “Esprimo grande soddisfazione per l’adesione del sindaco Orlando al Pd – dichiara il consigliere – . Da uomo di destra non potevo augurarmi di meglio che assistere a questo suicidio del Pd siciliano che con questa tessera fornisce una investitura politica ad un sindaco al minimo storico dei suoi consensi, terz’ultimo per gradimento in Italia. Autore di uno dei fallimenti politico-amministrativi più importanti della storia repubblicana e a breve anche alla guida di un comune in dissesto finanziario”.

Probabilmente – aggiunge – lo candideranno in lista come consigliere comunale per cercare di ottenere qualche voto in più, ma perderanno definitivamente la fiducia dei cittadini siciliani. Ma se il Pd si affossa Orlando, al contrario, dimostra ancora grande capacità politica indossando, adesso che è in un vicolo cieco, la giacchetta di un partito al governo. Mi dispiace che la mozione di sfiducia sia ferma, con pochissimi consiglieri che l’hanno firmata. Sono sicuro che i palermitani non dimenticheranno coloro che avrebbero potuto liberare subito Palermo , firmando la sfiducia, e non lo hanno fatto”, conclude Gelarda.

Rubino, “Bene Barbagallo, adesso primarie vere”

“Ha fatto bene il segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, ad individuare nelle primarie l’unico strumento da mettere in campo per l’individuazione delle candidature a Palermo ed in Sicilia. Adesso animiamo la macchina organizzativa e partiamo”

rubino palermo orlando comune

Così Antonio Rubino, componente della segreteria regionale del Pd e coordinatore regionale dell’area Orfini.

“Tutti noi – continua Rubino – sentiamo il dovere di dare un contributo affinchè si possano svolgere primarie vere e che non diventino il luogo dove scaricare le contraddizioni interne ai partiti. La partecipazione alle primarie dipenderà dalla credibilità che sapremo dare allo strumento e dalle proposte che metteremo in campo per battere la destra più pericolosa d’Italia: per questo riteniamo che il rinnovamento della classe dirigente debba essere la stella polare che dovrà guidarci nell’individuazione delle candidature. Noi daremo il nostro contributo”.

Zappulla, “si facciano ma con chiarezza sulle alleanze”

“Consideriamo le primarie per le prossime elezioni regionali uno strumento importante di partecipazione e di democrazia da utilizzare con serietà e rigore, ma solo dopo avere deciso, costruito e compreso i tratti e la composizione del campo largo”. Lo afferma il segretario regionale di ArticoloUNO Pippo Zappulla.

“Da alcuni anni chiediamo con forza – ricorda Zappulla – la costruzione di una alleanza chiara e definita, alternativa al centrodestra, ed è quello che continua a mancare. Un passaggio, questo, politico, programmatico e valoriale fondamentale che non può essere aggirato o demonizzato con le primarie. Primarie che rimangono ovviamente uno strumento utile, ma che rimane misterioso l’utilizzo senza avere deciso prima chi ci partecipa, su quale programma e con quali candidati in campo”.

“L’obiettivo strategico rimane, per noi di Art1, quello di costruire una coalizione larga di centrosinistra, aperta al M5s e con il protagonismo del civismo democratico e progressista, l’unica in grado di battere la destra siciliana. Dico al segretario regionale del Pd: non basta indicare la strada delle primarie se prima non si definiscono le alleanze e le regole. Così più che una soluzione rischia di presentarsi come puro tatticismo”.

“Gli stati generali del centrosinistra siciliano rimangono pertanto – afferma ancora Pippo Zappulla – passaggio strategico per conoscere gli altri candidati alla presidenza, i partiti e i movimenti che intendono partecipare e le idee forza di ognuno. Poi si potranno, insieme, concordare gli strumenti da utilizzare a partire dalle primarie. Perché l’unico modo per evitare accordi di palazzo – conclude il segretario della Federazione regionale di Art1 – è quello di impedire anche quelli di retrobottega. E lo si fa solo offrendo ai siciliani una proposta rigorosa, trasparente e di cambiamento realmente, alternativo alla destra”.