La rivoluzione del traffico in via Roma a Palermo divide. Come molte decisioni prese dall’amministrazione comunale non condivisa con commercianti e residenti viene contestata.

I commercianti di via Maqueda, nel tratto dai Quattro Canti alla stazione centrale, che quelli del Cassaro di mezzo. Sono sul piede di guerra.

I negozianti di via Roma sperano con il doppio senso,addoppiare le possibilità che qualcuno arrivi nei negozi per comprare qualcosa e ridare fiato a una piccola economica moribonda. Certo servirebbero dei parcheggi in centro. Ma questi provvedimenti non sono contemplati nel piano traffico dell’amministrazione.

Sullo sfondo la polemica sotterranea del Consiglio comunale che si sente scavalcato rispetto a scelte che avrebbe voluto condividere prima di essere messe in pratica.

A cinque giorni dalla rivoluzione d’agosto, quando via Maqueda diventerà tutta pedonale (eccetto la finestra di tre ore al mattino dalle 7 alle 10) e via Vittorio Emanuele pure e via Roma a doppio senso le posizioni si chiariscono meglio e – soprattutto – si fanno i conti fra i favorevoli e i contrari. C

ambiano anche una serie di sensi di marcia nelle zone adiacenti. Via Calderai sarà percorribile da via Roma verso via Maqueda. Di fatto diventa la via di accesso al mercato di via Ballarò (da via Roma, via Calderai, via Ponticello, Piazza Casa Professa). E il parcheggio di via Spinuzza modifica l’ingresso: da via Roma ed uscita su via Cavour.

Tecnicamente si tratta di un provvedimento sperimentale, a tempo: fino al 12 gennaio. Ed è questo che fa dire all’assessore alla Mobilità, Giusto Catania, che subito dopo ci sarà il provvedimento definitivo da potare all’attenzione di Sala delle Lapidi.

Ma la questione non è per nulla chiusa. Sul frontespizio della delibera di luglio che delimitava e istituiva le nuove pedonalizzazione, c’è un appunto di pugno del sindaco che dice: «L’ordinanza sarà emessa dopo informativa nelle forme da concordare col presidente del Consiglio comunale». Ma di tutto ciò non c’è traccia. Ne nasce, così, una specie di conflitto istituzionale.

Giusto Catania va avanti. «Le ordinanze – dice – ormai sono emesse : lo dobbiamo alla città. Concordo sul fatto che il Consiglio sull’argomento abbia una competenza politica, seppur non formale. Per questo io sono da settimane disponibile, come sa il presidente Orlando, a un confronto a Sala delle Lapidi nelle forme che lui riterrà più opportune».

Il presidente, Salvatore Orlando, annuncia che martedì Catania è convocato in aula. Ma il vicepresidente, Giulio Tantillo è esplicito: «L’assessore – dice – sospenda le ordinanze e le rinvii al primo settembre. Ad agosto facciamo il confronto in Consiglio per emettere un provvedimento definitivo, senza bisogno di sperimentazione».

Ma intanto, sorgono anche le preoccupazioni di tipo tecnico. Ad esempio che cosa accadrà all’incrocio fra via Roma e via Cavour che segna la fine del doppio senso. Sia perché si potrà salire in direzione del Massimo oppure andare dritto per il Politeama oppure scendere verso piazza XIII Vittime. Specialmente nelle giornate senza zona a traffico limitato (il venerdì sera, il sabato e la domenica) con la movida che in autunno si sposta in centro si rischierà il caos.

In via Roma ci sono diversi restringimenti per il lungo ed estenuante cantiere del collettore fognario che creeranno tanto disagio e poi c’è il restringimento in via Crispi che creerà tanto caos. Ma tutto questo non è considerato nel provvedimento dei tecnici e dei politici dell’assessorato al Traffico.

«Un provvedimento inutile rispetto alle pedonalizzazioni che senza un servizio di trasporto pubblico diventano quasi ad esclusivo utilizzo dei turisti – sostiene la consigliera comunale dell’Udc, Sabrina Figuccia -. Penso che questo sia l’ennesimo scivolone dell’amministrazione comunale».

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